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Etna, a Catania la Dusty raccoglie 267 tonnellate di cenere lavica

Di Redazione |

CATANIA – Oltre 267 tonnellate di cenere dell’Etna sono state rimosse a Catania dal 16 febbraio, data delle prima fase parossistica del vulcano, fino allo scorso 9 marzo. L’Amministrazione comunale e Dusty hanno messo in atto un fitto programma di pulizia straordinaria in tutte le aree cittadine, dando priorità alla viabilità principale. Sono 43 gli interventi effettuati ogni giorno, e vedono in azione 38 spazzatrici (15 durante la mattina, 10 nel pomeriggio e 13 la sera). La tutela della salute dei cittadini è il principio che guida l’organizzazione degli interventi: durante la pulizia l’innalzamento delle polveri sottili è maggiore ed è, si sa, nocivo; quindi, lo spazzamento viene appositamente effettuato nelle ore notturne quando la presenza all’aperto dei residenti è minore, così come il traffico veicolare.

Grazie a una convenzione che il Comune di Catania ha attivato con l’impianto di smaltimento, Dusty ha conferito 103 tonnellate di cenere vulcanica come «terre e rocce da scavo», consentendone così il recupero del materiale locale che – attraverso trattamenti speciali – può essere riutilizzato nel settore edilizio in quella che viene definita «architettura vernacolare». Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione dei cittadini virtuosi che hanno rispettato le modalità di conferimento indicate. La sabbia vulcanica caduta sui balconi e sulle terrazze delle abitazioni, non essendo contaminata come quella delle strade, può essere avviata a riciclo. Il Comune ha inoltre avviato un progetto virtuoso grazie a cui parte della cenere “pulita» è stata conferita al vivaio comunale e potrà essere utilizzata come pacciamante – tra l’altro di difficile reperimento nel mercato – per la realizzazione del fondo dello storico datario di Villa Bellini, situato sopra la fontana dell’ingresso. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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