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Estate, non facciamo diventare il sole nemico: un decalogo ci assicura una buona tintarella

Di Angelo Torrisi |

CATANIA – L’ansia e il piacere dei primi bagni a mare fanno passare in secondo piano  nella maggior parte dei soggetti, e specie nei bambini, quelle norme prudenziali finalizzate ad evitare che la radiazione solare possa trasformarsi in una brusca aggressione, un insulto fisico, un fattore irritante tale da travalicare e rendere inidonei i meccanismi naturali di difesa dell’organismo di cui l’abbronzatura è la più classica espressione tramite la stimolazione dei melanociti che aumentano la produzione di melanina. Ed è per tale motivo che residuano, da una esposizione irrazionale e intensiva, tutte quelle reazioni che sfociano nella patologia o nella sub-patologia e che vanno dalla semplice scottatura al vero e proprio eritema solare (infiammazione che a seconda dell’intensità della fotoesposizione si estrinseca con sintomi crescenti dal fastidio al prurito, al dolore), alle rugosità della pelle che comportano un precoce invecchiamento di quest’ultima, alle fotodermatosi e alle fotoallergie, alla “cheratosi attinica” (zone di cute secca a volte escrescenti e circondate da alone) sino alle neoplasie cutanee di cui il melanoma è l’espressione più grave e drammatica. Per non parlare degli effetti dei “colpi di sole” che si esplicitano con improvviso rialzo della temperatura corporea, rapida disidratazione e successivi sintomi neurologici e sistemici tali da richiedere addirittura un trattamento medico d’emergenza.

Che fare dunque per far sì che il sole rimanga per adulti e bambini quell’«amico» della salute che unitamente all’acqua del mare, oltre a agire beneficamente sulla psiche, esercita un’azione favorente della calcificazione delle ossa, prevenendo nei bambini il rachitismo e favorendo la guarigione di talune affezioni dermatologiche? A fornire un’ampia descrizione al riguardo alle socie dell’Ammi (Associazione mogli dei medici italiani) è stato il prof. Maurizio Pettinato, direttore dell’unità operativa complessa di Dermatologia dell’azienda Policlinico che – presentato dalla presidente Antonella Di Maggio – ha sottolineato come il primo “comandamento” da osservare soprattutto in occasione dei primi bagni è quello che raccomanda la gradualità nella esposizione.

Occorre, cioè, limitare la durata dell’esposizione nelle prime giornate di vacanza, abituando la pelle soprattutto quando il soggetto è di carnagione chiara e con capelli biondi (“fototipo basso”). Inoltre bisogna:

1) Non esporsi tra le 12 e le 15, ore in cui il sole è allo zenith e i raggi ultravioletti sono più intensi. Proteggere gli occhi con lenti da sole di qualità al fine di evitare quelle conseguenze alla vista tra le quali la cataratta.

2) Ricorrere sempre agli antisolari scegliendo il fattore di protezione in base al proprio fototipo. In caso di intolleranze o allergie al sole rivolgersi sempre al dermatologo per la scelta degli antisolari medesimi.

3) Proteggere sempre i bambini che in quanto tali hanno una pelle delicata e si scottano facilmente: per essi creme solari con protezione massima, ricordando oltretutto che le scottature in età infantile rappresentano un fattore di rischio per la successiva comparsa di melanomi.

4) Ricordarsi che l’acqua del mare esercita una potente azione riflettente aumentando la quantità di raggi ultravioletti che colpiscono la pelle.

5) Tenere presente che anche la sabbia chiara (a esempio quella della Plaia di Catania) potenzia dei raggi ultravioletti medesimi per via dei riflessi.

6) Evitare l’applicazione di prodotti fotosensibilizzanti sulla pelle (farmaci o cosmetici) e non esporsi al sole se si assumono medicinali che possono essere fotosensibilizzanti.

7) Non dimenticare che anche in presenza di foschia i raggi ultravioletti corti raggiungono comunque la pelle e la penetrano.

8) Ricordarsi che I raggi penetrano anche nelliacqua sino alla profondità di due-tre metri raggiungendo la pelle.

9) Tenere conto dell’importantissimo intimo rapporto tra sole e melanoma (tremendo tumore).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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