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Omicidio di Salvatore Santangelo: si torna a indagare dopo le rivelazioni dei pentiti

La polizia nei giorni scorsi è tornata in via Tagliamento per dei rilievi.

Di Laura Distefano |

La macchina della polizia posteggiata a pochi passi dal Municipio di Adrano non è passata inosservata giovedì mattina. Per permettere alla Scientifica di fare precisi accertamenti è stata chiusa via Eugenio Curiel fino all’incrocio con via Tagliamento. Ed è guardando in prospettiva – con gli occhi rivolti al garage che segna la fine della strada, che è facile capire su cosa stessero lavorando i poliziotti.

L’omicidio di Salvatore Santangelo

Il 18 aprile 2008, proprio davanti a quella saracinesca abbassata, fu ammazzato con una raffica di pallottole Salvatore Santangelo. Che al di là del cognome non aveva legami con la cosca adranita alleata dei Santapaola-Ercolano. Trucidato nella sua Peugeot 307 con quasi 20 colpi. Gli investigatori arrivati sulla scena del crimine trovarono il corpo del 32enne all’interno dell’abitacolo con la testa all’indietro e lo sportello lato guida aperto. I killer, almeno due, spararono da due direzioni: una verso il parabrezza – con almeno cinque fori – e l’altra dal finestrino – andato in frantumi – del lato passeggero. Santangelo fu ammazzato era originario di Bronte, ma da tempo risiedeva ad Adrano. Dai primi accertamenti risultò con piccoli precedenti ma non emerse – almeno immediatamente – la sua immersione negli ambienti malavitosi. Poi però dalle indagini – sfociate nell’informativa Terra Bruciata che disarticolò i gruppi mafiosi operanti ad Adrano nel 2009 – si scoprì che avrebbe avuto frequentazioni con personaggi del clan Scalisi, referente dei Laudani di Catania.

La guerra di mafia ad Adrano

Un omicidio che servì a confondere le acque, perché in quello stesso periodo era in corso una cruenta faida tra i Santangelo e gli Scalisi. Pochi mesi prima, il 18 gennaio, fu freddato sotto casa il meccanico Francesco Rosano mentre poco dopo, il giorno di Ferragosto, i sicari uccisero Alfio Neri. Proprio su quest’ultimo delitto c’è un’inchiesta con 4 indagati, come rivelato da La Sicilia alcuni giorni fa.

L’agguato nei confronti di Salvatore Santangelo però sarebbe maturato invece nella guerra intestina agli Scalisi per l’affermazione dello scettro del comando. Il 32enne sarebbe stato ucciso in una sorta di epurazione interna. Questo dettaglio gli uomini della Squadra Mobile etnea e della sezione investigativa del Commissariato adranita lo capirono quasi subito, ma purtroppo per arrivare a un’azione penale mancavano alcuni tasselli.

Le rivelazioni dei pentiti

Ora però sarebbero arrivate le rivelazioni dei collaboratori di giustizia – l’anno scorso ci sono state diverse defezioni nei clan mafiosi collegati a Cosa nostra – che hanno permesso di riaprire il caso giudiziario. I poliziotti dunque sono tornati in via Tagliamento per trovare anche riscontri alle dichiarazioni dei pentiti. I polsi di qualcuno cominciano a tremare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA