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Palermo, estorsione al Bingo Tre arresti dei carabinieri

Palermo, estorsione al Bingo Tre arresti dei carabinieri

Gli indagati, legati alla famiglia di Santa Maria di Gesù, avevano preteso - dicono i carabinieri - un pagamento di 50.000 euro, di cui oltre 6.000 già consegnati dalla vittima, per lasciare il bar interno alla sala Bingo che rivendicavano come proprio FOTO

Di Redazione |

I Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Palermo stanno eseguendo tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip di Palermo su richiesta dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dei responsabili di una sala bingo del capoluogo siciliano. Tra i destinatari della misura figurano i fratelli Giorgio e Cosimo Vernengo, legati alla famiglia di Santa Maria di Gesù.

Oltre a Cosimo e Giorgio Vernengo, di 53 e 41 anni, è stata arrestata anche Paola Durante di 41 anni. Nell’inchiesta sono coinvolti anche i boss mafiosi Giuseppe Natale Gambino e Salvatore Profeta.

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Gli indagati, legati alla famiglia di Santa Maria di Gesù, avevano preteso – dicono i carabinieri – un pagamento di 50.000 euro, di cui oltre 6.000 già consegnati dalla vittima, per lasciare il bar interno alla sala Bingo che, in assenza di formale titolarità, rivendicavano come proprio. Le somme di denaro estorte erano consegnate dalle vittime a Paola Durante, responsabile per conto dei Vernengo della gestione del bar, che presentava fatture emesse da due società per forniture e servizi mai effettuati.

I magistrati stanno vagliando le posizioni dei due legali rappresentanti delle società che hanno emesso le fatture per operazioni inesistenti, che gli investigatori ritengono essere state utilizzate dai fratelli Vernengo per simulare la fornitura di servizi.

Cosimo Vernengo è inoltre accusato di aver costretto i responsabili della società proprietaria del bingo ad assumere la nipote di Salvatore Profeta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA