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Mini rimpasto nella giunta Emiliano, malumori anche nel Pd

A contestare le scelte del governatore sono alcuni esponenti Dem

Di Redazione |

BARI, 25 APR – Il mini rimpasto di giunta targato Michele Emiliano, con l’ingresso di tre assessori, scontenta anche una fetta del Pd, non solo Sinistra italiana. A contestare, per motivi diversi, le scelte sono alcuni esponenti Dem, a cominciare dalla presidente del Pd della provincia di Bari, Elvira Tarsitano: “Nella mia vita personale e politica – scrive – ho sempre scelto di metterci la faccia, e così è giusto che faccia anche questa volta. Il Partito Democratico, incarnando il senso di democrazia, ha più volte affermato l’importanza delle scelte che partono dalla condivisione e dalla partecipazione, anche della base. Quanto stiamo vivendo negli ultimi giorni in Puglia racconta un’altra storia. Scelte e nomine, sia pur di alto profilo, che però mancano di quel senso di condivisione in un percorso che renda i nostri elettori orgogliosi e chiaro il nostro operato, con una visione generale di quello che vogliamo essere”. E aggiunge: “Come possiamo accettare che le nomine siano fatte in “solitudine” senza una democratica condivisione. Tale scelta appare come un triste connubio tra meritocrazia e competizione che tanto ricorda il “darwinismo sociale” di spenseriana memoria, che non ha proprio motivo di esistere”. “Ecco perché – conclude – non è condivisibile il metodo utilizzato nelle nomine in giunta”. Anche nel Pd della Bat ci sono “mal di pancia”, messi nero su bianco in una nota della segreteria dei Dem del nord barese con la quale si contesta le modalità di scelta dell’assessore Debora Ciliento: “Il percorso con cui si è arrivati alla nomina ad assessora della consigliera Ciliento – si legge – non appaia né un premio, né tantomeno un riconoscimento ad un territorio, ma quasi una scelta obbligata. Non è così che la Bat voleva un ruolo. Anzi, diciamo pure che questo ruolo mortifica il territorio, che da anni offre un contributo positivo, non solo con la presenza di suoi rappresentanti in Consiglio regionale, ma anche con l’apporto dato al centrosinistra. Un contributo che andava valorizzato, non mortificato. Inutile nasconderlo, speravamo in un percorso differente, soprattutto considerando il prezzo pagato per le vicende che hanno caratterizzato l’ultimo periodo”.

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