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Lungomare, dalla serrata dei baral ciclista preso a calci e pugni

Lungomare, dalla serrata dei bar al ciclista preso a calci e pugni

La feste delle bicilette smorzata dalla protesta dei negozianti: saracinesche abbassate, luci spente e corteo. In serata rissa tra un gruppo di coomercianti e alcuni ciclisti: uno di questi finisce in ospedale

Di Cesare La Marca |

CATANIA – La serrata degli esercenti ha condizionato stavolta in maniera più pesante la domenica di chiusura al traffico del lungomare, svoltasi ieri dalle 16 alle 22 da piazza Europa a piazza Mancini Battaglia. Se a settembre le luci erano rimaste spente, con gli spazi esterni di bar e pizzerie rischiarati solo dalle fiammelle dei lumini, ma il servizio era stato comunque garantito, ieri pomeriggio fino alla serata le saracinesche sono rimaste completamente abbassate, con gli esercenti e gli addetti che hanno sfilato in corteo da piazza Nettuno a piazza Europa. Una domenica dal doppio volto, perché al consueto scenario del “lungomare liberato”, senza l’assedio delle auto tra i ciclisti e le varie iniziative messe in campo dal Comune, ha fatto da contraltare l’impossibilità di prendere un caffè, un gelato, una pizza, una bibita, e insieme a questo di poter chiedere di utilizzare i servizi igienici. In pratica è mancato il servizio garantito da bar e locali pubblici di viale Artale Alagona e Ruggero di Lauria, che è anch’esso un valore aggiunto del lungomare e una componente della buona riuscita della chiusura al traffico, su cui è necessario trovare un punto d’equilibrio; questo perché la sperimentazione ha anche evidenziato diversi aspetti positivi, e nei programmi dell’Amministrazione comunale tornerà a novembre con l’isola pedonale e ciclabile estesa anche al mattino. «Erano previste quattro domeniche di sperimentazione e questa era la quinta – afferma il vicepresidente provinciale di Fipe Confcommercio Massimo Magrì – il bilancio è negativo anche se noi siamo convinti che l’iniziativa può funzionare, a patto di non essere abbandonata a se stessa. Noi abbiamo delle proposte per migliorarla, dalla chiusura limitata al lato mare alla possibilità di organizzare dei mercatini e degli spettacoli musicali, ma il Comune non ci ha ascoltato, inoltre il sindaco è sempre assente quando sono annunciate delle proteste». Dalla Confcommercio viene anche una controproposta: «Si sposti la chiusura domenicale al traffico alla Plaia, penseremo noi ad animarla e creare delle attrazioni».   La serrata dei commercianti è giunta dopo una serie di proteste per i cali di attività lamentati in ogni domenica di chiusura al traffico. Ad ascoltare gli esercenti è stato ieri l’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata: «Mentre parlavo con loro oltre a numerosi ciclisti ho visto le famiglie godersi il lungomare, e questo è per noi un buon risultato. La chiusura di novembre sarà estesa dalle 9 alle 20, potremo anche modificare qualcosa e restiamo disponibili al dialogo, ma vogliamo proseguire su questa strada». C’è da aggiungere che la domenica di chiusura al traffico è stata purtroppo rovinata nella serata da un episodio su cui sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine. Tutto è avvenuto improvvisamente nell’area di via del Rotolo, dove c’è stata una breve rissa tra un gruppo di commercianti e alcuni ciclisti, con uno di questi ultimi che ha avuto la peggio ed è stato ricoverato al vecchio Garibaldi, dopo essere stato colpito con schiaffi e pugni, in condizioni che per fortuna non destano preoccupazione, mentre la sua bici è stata gettata in mare. Per ricostruire l’esatta dinamica i vigili urbani visioneranno anche delle immagini che sarebbero state realizzate con dei telefonini.   La Fipe Confcommercio di Catania ha condanato «in modo chiaro e senza mezzi termini, l’aggressione» al ciclista. «Non ammettiamo appelli ed attenuanti – afferma l’associazione in una nota – per gli atti di violenza compiuti in ogni circostanza della nostra vita: li condanniamo sempre categoricamente, senza alcuna eccezione». La manifestazione dei commercianti, ricorda la Fipe Confcommercio, si «era svolta in assoluta serenità e civiltà, animati solo dalla forza delle idee e del dialogo, sino alla fine». Per l’associazione «restano assolutamente valide le ragioni di metodo e di merito espressi dalla categoria e dalla nostra organizzazione, ragioni che trovano un muro di gomma nella miope insensibilità e nella ipocrisia dell’amministrazione comunale, che, ci auguriamo – conclude la nota di Fipe Confcommercio – non strumentalizzi i gravi atti, mai peraltro appartenuti al Dna della nostra organizzazione».

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