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San Cataldo, l’ombra delle “infiltrazioni” mafiose

Di Claudio Costanzo |

San Cataldo. Il Comune è sotto osservazione. Gli organi politici e amministrativi, infatti, sarebbero stati raggiunti da una comunicazione da parte della Prefettura: vi sarebbe stata una richiesta di “accesso agli atti” con la finalità di verificare la sussistenza della possibilità di scioglimento degli organi rappresentativi di Palazzo delle Spighe (amministrazione e Consiglio comunale) per «ipotesi di infiltrazione mafiosa». La notizia non ha trovato riscontri ufficiali, ma viene alimentata dalle cosiddette “voci”.

Il “tam tam” si è diffuso a partire da ieri: a quanto pare, sarebbero stati convocati in Municipio vari esponenti della macchina amministrativa comunale per richiedere l’accesso agli atti ed anche gli organi politici avrebbero ricevuto in tal senso apposite comunicazioni. Ieri si è provato a ricevere conferme da parte dell’amministrazione comunale, tuttavia il sindaco Giampiero Modaffari ha spiegato di essersi recato a Palermo per la consegna di progetti riguardanti l’istituzione di cantieri di lavoro. Anche dalla Prefettura di Caltanissetta, nessuna comunicazione circa le indagini.

Da quanto emerso, sembra che al lavoro vi sia un “pool” di commissari (sarebbero 5) che porterebbe avanti un lavoro di verifica per un periodo di tre mesi. Il Comune di San Cataldo è prossimo a nuove elezioni. Il mandato dell’amministrazione pro tempore, in carica dal 2014, si concluderà a metà 2019, quando sono in programma le Amministrative.

Quali atti o fatti sarebbero finiti sotto la “lente d’ingrandimento” non è dato sapere. Si naviga nel mare delle ipotesi. Certo è che la città ha assistito, nella seconda parte del 2018, a filoni d’inchiesta che hanno portato a diversi procedimenti giudiziari. A luglio, forze dell’ordine e inquirenti hanno condotto l’operazione “Pandora”, che ha interessato specificatamente due settori, quello dei rifiuti e quello edile. I procedimenti hanno riguardato la gara per l’assegnazione del servizio di igiene urbana, un appalto da 20 milioni di euro per 7 anni, e situazioni concatenate; parallelamente, è stato seguito anche l’iter del “Contratto di Quartiere” da 5 milioni di euro per la riqualificazione del rione Santa Fara. Se siano ancora questi gli ambiti oggetto delle verifiche o se si possa essere aperto un nuovo filone, lo si potrebbe sapere più avanti.

Qualora confermata, si attenderà poi l’esito di questa verifica, per capire a quali scenari potrebbe in futuro condurre, nel caso in cui vi fossero determinati riscontri.

A Palazzo delle Spighe non è escluso che possano esservi futuri incontri tra i vari organi amministrativi e rappresentativi per cercare di comprendere le motivazioni alla base di questa situazione. Per adesso, nessun commento ufficiale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA