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Prestigiacomo difende Forza Italia: «Nessuna soubrette, donne di qualità»

Di Mario Barresi |

«Le nostre sono liste di assoluta qualità. Dispiace per chi aveva delle aspettative, anche legittime, ed è rimasto fuori. Io sono convinta delle scelte fatte in Sicilia, dell’autorevolezza dei nomi che hanno accettato di candidarsi con noi, e sono fiera che ci siano, in campo per Forza Italia, tante donne, sia storiche militanti che provenienti dal mondo delle professioni».

Certo, fra le candidate ci sono donne in gamba. Ma fra le righe si nota anche una sorta di “casting” che fa emergere altri profili: ex miss e soubrette, ma anche tante “parenti di”. Lei, da sempre in trincea per le pari opportunità in politica, non pensa che sia avvilente questo approccio?

«Non abbiamo soubrette in lista, anche se non credo che essere bella o aver lavorato nel mondo dello spettacolo sia una macchia».

I sondaggi danno il centrodestra, e Forza Italia in particolare, con il vento in poppa. Lei ha vissuto altre stagioni simili: il 1994 e il 2001. Quali similitudini e quali differenze rispetto agli altri “cappotti” di Berlusconi in Sicilia?

«La Sicilia viene da anni di pessimo governo di Crocetta, forse il peggior presidente della storia dell’autonomia isolana, e i siciliani come tutti gli italiani hanno avuto modo di valutare l’azione dei governi Renzi e Gentiloni. Ciò detto, la partita è aperta, dobbiamo vincere sulla demagogia grillina, sulla loro politica fatta di “vaffa” e “haters” in rete, di proposte mirabolanti e grottesche da far sembrare le vecchie chiacchiere da bar quasi simposi dei Lincei. Dobbiamo vincere contro chi spaccia il vuoto per il nuovo».

Com’è cambiata Stefania Prestigiacomo, come donna e come politica, dall’entrata a Montecitorio di oltre 20 anni fa? I suoi colleghi la ribattezzarono “miss Parlamento”… adesso farà la sorella maggiore delle tante new entry?

«Avevo 27 anni quando sono stata eletta in Parlamento, con tanta passione, voglia di cambiare e un po’ di ingenuità. Oggi ho maturato una lunga esperienza parlamentare e di governo, posso essere un punto di riferimento per i giovani che entreranno per la prima volta alla Camera. Ma ho ancora intatta la voglia di fare e in Italia c’è tanto da fare per completare quella rivoluzione liberale che abbiamo avviato con i governi Berlusconi negli anni passati».

Che tipo di campagna elettorale sarà? E lei come imposterà la sua nel territorio?

«Ci sarà molto da lavorare, per convincere gli elettori indeciso o che ultimamente si sono astenuti dell’importanza di votare chi dà soluzioni e non slogan buoni per twitter, per chi candida persone preparate e non gente senza arte né parte con qualche like su facebook. Ci sarà da aggregare tutti e non lasciar indietro nessuno. Una campagna a contatto con la gente. Come sempre del resto».

Pensa di rifare il ministro in caso di vittoria del centrodestra?

«No, guardi, questi sono argomenti privi di senso. Dobbiamo vincere le elezioni e governare il paese. Io, se eletta, sarò al servizio del mio partito e del mio territorio come sempre. Senza chiedere né pretendere nulla».

Fra poco si vota anche a Siracusa. Pensa di sfruttare l’onda lunga di Regionali e Politiche per incidere sul “ribaltone” nella sua città, amministrata dal Pd?

«A prescindere dalle elezioni regionali e politiche, l’esperienza del sindaco Garozzo è stata fallimentare, ormai non lo appoggia più nemmeno il suo partito e lui stesso alle Regionali non ha appoggiato il Pd. Per i siracusani queste esperienza amministrativa è già un ricordo. Certamente avvertiamo la responsabilità di mettere in campo un candidato a sindaco e una giunta all’altezza di ciò che Siracusa merita».

Twitter: @MarioBarresi

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