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Caso Gregoretti, sul processo a Salvini la Giunta voterà il 20: gli scenari possibili

Di Redazione |

ROMA – La Giunta per le immunità del Senato voterà lunedì prossimo,  20 gennaio, l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. L’ha deciso la Giunta per il regolamento, approvando l’ordine del giorno del centrodestra per un verdetto il 20, nonostante scadano oggi i giorni perentori. Alla votazione ha partecipato anche la presidente del Senato Casellati, votando a favore. Nella Giunta, reintegrata di due senatori di maggioranza, le due parti sono 6 a 6, esclusa la presidente. 

A questo, punto se – come confermato – si voterà il 20 gennaio non si può escludere che la Giunta per l’immunità decida di mandare a processo Salvini davanti al Tribunale del ministri di Catania per sequestro di persona e abuso di potere. Se infatti si fosse votato prima, ovvero oggi, avrebbe probabilmente vinto il “no” al processo a Salvini per via dell’assenza di due senatori di maggioranza (Pietro Grasso di Leu e Mario Giarrusso del M5s in missione negli Stati Uniti con la commissione Antimafia),  togliendo però un’arma elettorale al leader leghista a una settimana dalle regionali. Il 20 saranno invece presenti i due senatori di maggioranza e quindi potrebbe arrivare il sì all’autorizzazione a procedere sebbene la maggioranza abbia provato fino all’ultimo a spostare la data del voto per non dare un’ulteriora sponda al «Salvini-martire» nel suo tour elettorale tra Emilia-Romagna e Calabria, a pochi giorni dal voto. In ogni caso a febbraio arriverà il voto finale dell’Aula del Senato, che, in base ai numeri, dovrebbe essere favorevole al processo.

«Se lunedì, come pare, perché i numeri ce li hanno a favore, Pd, Renzi e 5 Stelle decideranno che devo esser processato, andrò in quel tribunale a testa alta sicuro di rappresentare la maggioranza del popolo italiano» ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, parlando del voto sull’autorizzazione a procedere per il caso Gregoretti, in diretta su Telelombardia. 

Le polemiche

Ma non è ancora scritta l’ultima parola, e il voto di oggi della Giunta per il regolamento ha acuito le frizioni tra maggioranza e opposizione, con il rischio che alcuni senatori possano disertare il voto di lunedì prossimo. Soprattutto quelli del Pd, vista la rabbia del  capogruppo Dem al Senato Andrea Marcucci: «Da oggi – ha detto – è certificato, dai suoi atteggiamenti e dalla sua volontà di esprimersi che la presidente del Senato non è più super partes e ha deciso di entrare, per motivi suoi che riteniamo non sufficienti, di scendere pesantemente nell’agone politico diventando un presidente Senato di parte».  Per Marcucci   «la presidente ha gettato la maschera, ha fatto un colpo di mano. La consideriamo una situazione gravissima per il Paese».

Marcucci non ha escluso la diserzione della Giunta da parte del Pd: «Non lo so, ne ragioneremo. Di sicuro la Giunta si riunisce in modo illegittimo», ha detto. «Ma la cosa più grave – ha aggiunto – è che noi avevamo proposto che si riunisse oggi per completare il nostro lavoro, ma evidentemente questa cosa non era di gradimento. Così hanno fatto un colpo di mano gravissimo. Siamo molto preoccupati per la democrazia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA