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Akragas Lupa Castelli Romani 3 a 0 Di Piazza «spacca» la Lupa, Capuano decisivo

Akragas Lupa Castelli Romani 3 a 0 Di Piazza «spacca» la Lupa, Capuano decisivo

Di Fabio Russello |

Akragas Lupa Castelli Romani 3 a 0 (Di Piazza, Madonia, Di Piazza), ecco le pagelle biancazzurre

8 DI PIAZZA (Il migliore) Segna una doppietta, arriva a quota dieci, segna per la quarta volta nelle ultime cinque partite e per la terza volta consecutiva in casa. Questi sono i suoi numeri. E contro la Lupa Castelli è lui che spacca la partita perché oltre ai due gol si procura (pure) il rigore. Più di questo che gli vogliamo chiedere? Di fare l’impianto di illuminazione?

6 MAURANTONIO Partita assolutamente tranquilla che avrebbe potuto giocare pure su una bella sedia a sdraio per prendere il sole. Chiamato in causa solo per l’ordinaria amministrazione. Unico brivido alla fine del match quando un tiro da fuori area lo sorprende e si stampa sul palo. Se il pallone fosse sibilato 5 centimetri più a destra sarebbe stato gol (e per la Lupa un premio del tutto immeritato).

6,5 GREA Il rientro di Capuano sulla sinistra lo dirotta sulla fascia destra. Prende un sacco di botte perché quelli della Lupa alla fine è come se lo avessero preso di mira. È bravo a non reagire mai e mantenere sempre la calma. Sulla sua partita che dire? Non deve strafare per controllare la sua fascia (ma gli avversari non sono granché) pure se deve fare i conti con Madonia che davanti a lui copre di meno.

7 CAPUANO Rientra dopo un mese e mezzo e ha la fortuna di beccare l’avversario più morbido del girone. Rigoli gli fa fare tutti e 90 i minuti e non solo mette la museruola a De Gol che è l’esterno più ostico (vabbè ostico….) della Lupa ma nella sua partita c’è anche il lancio per Di Piazza che culmina col rigore e il passaggio in profondità grazie al quale Di Piazza segna il terzo gol.

6,5 VICENTE Davanti questo muro, il vero perno su cui si regge la ritrovata solidità difensiva dell’Akragas, non si passa. E infatti il centrocampo della Lupa Castelli non ci ha capito proprio nulla (sempre tenendo conto che lo spessore tecnico dei capitolini è relativo) visto che sulla fasce non c’era spazio mentre dal centro non c’è stato un solo pallone che sia passato diventando pericoloso

7 MUSCAT Esperienza, potenza, concretezza. Muscat è il baluardo che tiene strette le maglie della difesa e che guida i movimenti facendola avanzare cercando di costringere le punte avversarie a prendere il pallone a venti metri dalla nostra porta per non finire in fuorigioco. Il risultato è che quelli della Lupa non sono mai – e dico mai – pericolosi.

6,5 MARINO Era in diffida e dunque non poteva e non doveva rischiare un giallo che lo avrebbe costretto a saltare la Madre Di Tutte Le Partite contro il Catania. Ha cominciato un po’ contratto poi ha preso le misure sulle punte della Lupa Castelli e tutto è filato liscio come l’olio. Poi a risultato acquisito Rigoli lo cambia per preservarlo da sorprese e per regalare dieci minuti a Thiago Cazè al rientro dopo l’infortunio.

6,5 SALANDRIA Torna a centrocampo e dunque nel suo ruolo naturale al fianco di Zibert. Si prende anche qualche rischio perché prova la giocata ed è un segnale di fiducia in se stesso. A centrocampo cerca di costruire e pure di rompere il gioco (vabbè, gioco mi pare esagerato…) della Lupa Castelli. Con la squadra al completo o con la squadra alle prese con gli infortuni lui è comunque sempre in campo. Qualcosa vorrà dire, no?

6,5 ZIBERT Cerca di inserirsi tra le linee della Lupa Castelli e per poco, all’inizio del match, non riesce pure a segnare. La partita dello sloveno comunque è stata più di quantità che di qualità (e lui ne ha tanta) ma forse ha dovuto adeguarsi ad un avversario non troppo stimolante e ad un terreno infame che grida vendetta. Il biondo dell’Est è comunque sempre una certezza del centrocampo biancazzurro.

6,5 MADONIA Segna, su rigore, il suo quarto centro nel giorno del suo compleanno. Prova qualche buona giocata sull’out di sinistra e offre anche un paio di palloni buoni non sfruttati dai compagni. Anche se copre poco – ma lui deve essere lucido per fornire gli assists – resta in campo per novanta minuti perché tanto non c’era da blindare alcun risultato. Pure fisicamente sembra in metto miglioramento.

7 DI GRAZIA È il beniamino dell’Esseneto non solo perché i tifosi amano il suo impegno e la sua corsa ma anche perché in un paio d’occasioni ha dato spettacolo facendo col pallone tra i piedi sessanta metri di campo e sfiorando il gol. Ora c’è il Catania e per lui è una sfida nella sfida perché ha voglia di dimostrare che i rossazzurri hanno sbagliato a metterlo ai margini e spedirlo ad Agrigento.

6 MAURI Il centrocampista di proprietà Milan non è esattamente il primo cambio nelle gerarchie di Pino Rigoli. Però contro la Lupa Castelli e a risultato acquisito è stato gettato nella mischia. Non c’era da fare granché perché i ritmi erano ormai scesi moltissimo e perché al massimo c’era da evitare di prendere calcioni da quelli della Lupa e a non reagire. Diciamo che lui si è tenuto lontano dalla garra.

6 LEONETTI L’esterno biancazzurro è tornato in campo in campionato all’Esseneto dopo tante settimane. Ma non c’era nemmeno tanta voglia, da parte dell’Akragas, di affondare troppo il coltello.

S. V. THIAGO CAZÈ Torna in campo dopo un mese e mezzo, per mettere minuti e per dimostrare anche a se stesso che è tornato a disposizione.

7 PINO RIGOLI (Allenatore) Se prendi una squadra allo sbando e gli fai fare sette vittorie in otto partite vuol dire che hai talento. L’Akragas non è una squadra tecnicamente dotatissima e dunque gioca come deve giocare: ripartenze micidiali e verticalizzazioni. Ieri piuttosto il problema era l’approccio mentale al match. Indovinato e pure alla grandeCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA