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Agrigento, il blitz della polizia

Agrigento, il blitz della polizia contro la “gang” della Legge 104

In manette medici e componenti commissioni invalidità / VIDEO

Di Redazione |

AGRIGENTO – Una spirometria realizzata dallo stesso medico che soffia nello strumento clinico in assenza del paziente. I consigli dati prima di una radiografia per la postura da assumere per fare emergere difetti non esistenti. “Furbetti” della 104 che pagano con banconote contanti, 100-200 euro, dottori o intermediari per le “agevolazioni”. Malati che camminano senza problemi per strada e salgono gradini, ma che il giorno del controllo disposto dalla magistratura arrivano in barella o sulla sedia a rotelle. Sono le immagini estratte dalle riprese da telecamere nascoste, da agenti della Digos della Questura di Agrigento che hanno fatto luce sulla “Carica alla 104”, la legge che permette di avere permessi retribuiti per se stessi e altri familiari, di cui avrebbero usufruito circa 150 presunti falsi invalidi. Un’inchiesta coordinata dalla Procura di Agrigento che ha ottenuto dal Gip Ottavio Mosti 19 provvedimenti cautelari, due dei quali non eseguiti per il decesso dei destinatari, un tecnico radiologo e un medico. Cinque persone sono state condotte in carcere, sei agli arresti domiciliari, e cinque sottoposti all’obbligo di presenza. Centouno gli indagati, tra organizzatori e beneficiari, dal procuratore Renato Di Natale, dell’aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Maggioni che ipotizzano, a vario titolo, i reati di corruzione, falso e truffa aggravata. In esecuzione del provvedimento del Gip la polizia ha arrestato Antonio Alaimo, 53 anni, di Favara, un bidello ritenuto “intermediario e procacciatore d’affari”; e i medici Giuseppa Gallo, 61 anni, di Naro, pneumologa; Giuseppe Candioto, 61 anni, reumatologo; Antonino Scimè, 64 anni, di Agrigento. Arrestato anche Daniele Rampello, 47 anni, di Raffadali. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Angelo Greco, 57 anni, di Palma di Montechiaro; il medico radiologo Alfonso Russo, 65 anni, di Aragona; il medico ortopedico Antonia Matina, 57 anni; il medico del Poliambulatorio di Agrigento, Lorenzo Greco, 60 anni; il medico e presidente della commissione Asp Ag5 Giuseppe Porcello, 74 anni; lo pneumologo Salvatore Attanasio, 58 anni; e l’impiegata dell’Inps di Agrigento Gaetana Cacioppo, 50 anni. Per altri cinque indagati è stato disposto l’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria: tra loro anche il medico legale Gianfranco Pullara, per anni consulente della Procura di Agrigento. Nel provvedimento il Gip Mosti parla di “autentico florilegio di nefandezze, orchestrato da un circo strampalato di procacciatori, intermediari, azzeccagarbugli, paramedici e medici rotti ad ogni furberia”. Per il Gip l’inchiesta avrebbe svelato un “meccanismo fraudolento nella dinamica materiale di visite specialistiche che tali però non sono, perché snaturate nei presupposti, nelle modalità e nel fine: da una parte un medico che non fa il medico e dall’altra il paziente sano, cooperanti – sostiene il Gip – nel mettere a punto i contenuti spendibili di una certificazione fasulla».

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