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Catania, mazzette sull’appalto da 350 milioni per la raccolta dei rifiuti: sei indagati

Di Redazione |

La Direzione investigativa antimafia di Catania ha notificato sei misure cautelari a Catania, Roma e Milano nei confronti di funzionari pubblici, con ruolo apicale, del Comune di Catania e imprenditori impegnati nel settore Ecologia e Ambiente indagati per reati contro la Pubblica amministrazione.

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Si tratta di quattro funzionari e dirigenti del settore Ecologia e della Ragioneria generale del Comune di Catania, che avrebbero garantito pagamenti veloci e omesso i controlli, e di due imprenditori romani vicini alla Ecocar, l’azienda che per conto dell’amministrazione ha gestito in regime di prorogatio la raccolta dei rifiuti. Al centro delle indagini, dirette dal capo centro Dia Renato Panvino e coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro, l’affidamento di un appalto dell’importo complessivo di 350 milioni di euro suddivisi in tre anni.

L’operazione è stata denominata Gargage Affair e ha visto perqusizioni e acquisizione di atti anche nell’ufficio del settore Ecologia del Comune di Catania.

I reati ipotizzati a vario titolo sono corruzione e peculato. Al vaglio della Procura distrettuale c’è la posizione di una settimana persona. Nell’abitazione di uno degli indagati la Dia ha sequestrato oltre 20 mila euro in contanti. Al centro dell’inchiesta, l’appalto da 346 milioni di euro bandito dal comune di Catania per la raccolta dei rifiuti, la cui gara per tre volte è andata deserta, costringendo l’amministrazione a prorogare il servizio, per un costo di circa 100 mila euro al giorno.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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