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Modificavano le buste paga per aumentarsi lo stipendio

Modificavano le buste paga per aumentarsi lo stipendio

Incassavano somme di denaro non dovute attraverso l’alterazione delle buste paga: in manette 5 dipendenti del Coime, società partecipata del Comune di Palermo che si occupa di fornire servizi: altri 6 sospesi

Di Redazione |

PALERMO – Incassavano somme di denaro non dovute attraverso la modifica o l’alterazione delle buste paga: con l’accusa d’associazione per delinquere finalizzata al peculato, falso e accesso abusivo a sistema informatico, i carabinieri hanno arrestato 5 dipendenti del Coime, società partecipata del Comune di Palermo che si occupa di fornire servizi. Altri sei dipendenti sono stati sospesi. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica. Le indagini sono state avviate nel 2011 ed hanno accertato un complesso meccanismo per compiere la frode. Anche il procuratore aggiunto di Palermop Leonardo Agueci ha parlato di «un’operazione complessa resa possibile grazie alla collaborazione della burocrazia comunale. Come abbiamo più volte ribadito insieme alle mele marce ci sono tanti dipendenti pubblici che compiono il proprio dovere con coscienza». «In questa operazione – ha aggiunto – non ci sono pentiti. È stato possibile grazie a un funzionario che nel 2008 si era accorto che in una branca della Ragioneria c’era qualcosa che non quadrava». «Per non essere scoperti – ha spiegato Luigi Velardi, comandante della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Palermo – i dipendenti comunali finiti in manette hanno gonfiato lo stipendio ad altri 500 lavoratori che si sono ritrovati in busta paga più soldi. Un escamotage per cercare di non essere identificati tra gli unici beneficiari della truffa». Non si è proceduto nei confronti dei 500 dipendenti del Coime perché nel corso dell’inchiesta le somme sono state recuperate. I dipendenti del Comune indagati: Antonino Chinnici, 53 anni, Francesco Centineo, 57 anni, Maria Rosaria Pollara 53 anni e Andrea Cucinella, 64 anni; ai domiciliari Antonio Ventura, 52 anni. Un provvedimento di sospensione dal pubblico ufficio è stato invece notificato a Salvatore Borrello, 61 anni, Giovanni Carramusa, 54 anni, Raffaele Vainolo, 60 anni, Rodolfo Santoro, 56 anni, Gaetano Fiorentino, Antonino Prester, 49 anni.

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