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**Milano: imam Ali Abu Shwaima, ‘sindaco Turbigo ci ripensi, è nostro diritto’

Di Redazione |

Milano, 6 apr. “Noi speriamo che il sindaco di Turbigo ci ripensi e consenta alla comunità di festeggiare la fine del Ramadan. Confido nella sensibilità del primo cittadino, anche perché quello che chiediamo è un diritto sancito dalla Costituzione ed è impensabile pensare di negarlo in uno Stato democratico”. Lo afferma all’Adnkronos l’imam Ali Abu Shwaima, presidente del Centro Islamico di Milano e Lombardia, dopo il no alla richiesta di autorizzazione per ottenere l’uso di un’area pubblica, per il 9 e 10 aprile prossimo, dove poter festeggiare la ricorrenza.

Un rifiuto che ha trasformato quella che doveva essere una festa in un botta e risposta a suon di carte bollate con tanto di pronuncia del Tar che ha dato ragione all’istanza dell’associazione religiosa ‘Moschea Essa’ e ha intimato all’amministrazione guidata da una coalizione di centrodestra di garantire gli spazi alla comunità musulmana.

“Noi vogliamo solo festeggiare, gioire e rendere la comunità partecipe di questo momento. Siamo cittadini che pagano le tasse e che meritano di essere trattati da cittadini: è un nostro diritto poter celebrare la fine del Ramadan a Turbigo, così come facciamo in tanti altri comuni. Speriamo in una soluzione amichevole perché noi abbiamo agito seguendo la legge e ci fa soffrire l’idea che, in una società democratica, ci venga negato un diritto” aggiunge l’imam, considerato tra i maggiori esponenti dell’Islam in Italia e che si augura di non dover ricorrere a “denunce e avvocati ed eventualmente chiedere danni per una comunità a cui si nega un diritto”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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