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Professioni: Confcommercio, da designer a influencer ora tutele per non ordinistici
Roma, 29 nov. (Labitalia) – Amministratori di condominio e designer, wedding planner e influencer. Ma anche insegnanti yoga e professionisti benessere, movimento, pilates ed esercizio fisico. E ancora consulenti finanziari; consulenti e formatori di management; erboristi; professionisti della prevenzione e sicurezza sul lavoro; professionisti ict, optometristi, provider ecm; psicologi e psicoterapeuti liberi professionisti; odontotecnici, guide turistiche, informatori cosmetici qualificati. Sono questi e tanti altri i professionisti non ordinistici ‘fotografati’ nella ricerca presentata oggi a Roma da Confcommercio Professioni e per quali l’associazione chiede tutela e sostegno. Secondo Confcommercio Professioni “il lavoro autonomo professionale si caratterizza come un settore in continua evoluzione, vista la sempre crescente domanda di nuove professioni da parte del mercato per soddisfare le esigenze di famiglie, imprese e pubblica amministrazione. Ciò però non si accompagna ad un adeguato sistema di tutele e incentivi per i professionisti, oltre ad interventi che ne favoriscano la competitività e la crescita”. In particolare, nella Legge di Bilancio 2024, si valuta “positivamente le modifiche disposte all’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (iscro) per i professionisti e sarebbe opportuno introdurre l’accredito di contribuzione figurativa e coinvolgere le Forme aggregative delle associazioni professionali di rappresentanza delle professioni non organizzate in ordini o collegi, di cui alla Legge n. 4 del 2013, per la definizione dei percorsi di aggiornamento professionale”. E poi “come fatto per il Voucher connettività, è necessario includere i professionisti in tutte le agevolazioni in tema di digitalizzazione, ricerca, sviluppo e innovazione, dando anche maggior risalto al ruolo che possono svolgere nell’erogazione della formazione alle imprese in tali campi; positiva l’introduzione, nella Riforma del sistema di incentivi alle imprese (Legge n. 160 del 2023), del principio che la qualificazione di professionista non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti, da declinare nei decreti attuativi tenendo conto delle specificità delle professioni non organizzate in ordini o collegi”, continua l’organizzazione. “La Legge n. 49 del 2023 in materia di equo compenso. contrasta gli effetti dello squilibrio contrattuale tra professionista e contraenti forti, compresa la Pubblica amministrazione. Fondamentale sarà stabilire i parametri per la determinazione dei compensi equi per i professionisti della Legge n.4 del 2013, definiti dal Ministero delle Imprese e Made in Italy, che ha avviato un confronto sul tema”, continua Confcommercio professioni. “Segnaliamo favorevolmente che il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs n. 36 del 2023) ha stabilito la ‘non gratuità’ delle prestazioni d’opera intellettuale rese dai professionisti, anche se prevedere la non applicazione ‘in casi eccezionali’ potrebbe ampliare in maniera eccessiva i poteri discrezionali della Pa; sarebbe, inoltre, opportuno un intervento legislativo volto a contrastare i ritardati pagamenti tra pa e professionisti”, continua l’organizzazione di rappresentanza.Per Confcommercio professioni “è fondamentale incentivare l’adesione alle forme di previdenza e assistenza integrativa da parte dei lavoratori professionisti iscritti alla Gestione separata Inps; i professionisti devono essere destinatari di misure per il sostegno alla genitorialità e va promosso un welfare per la conciliazione vita-lavoro”.