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Agrigento, il card. Montenegro: «Siamo fieri del nostro Santo nero, speriamo possa sbarcarne un altro»

Di Redazione |

AGRIGENTO – «Siamo fieri del nostro santo nero, ma aumenta il numero di coloro che rifiutano e disprezzano quanti arrivano da altre terre. Senza conoscerli, li definiscono tutti delinquenti e terroristi; molti di loro sono cristiani come noi, allora, mi domando, non potrebbe sbarcare anche qualche santo? Un altro San Calogero, insomma!». Lo ha detto l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, durante l’omelia della prima domenica di festeggiamenti in onore di San Calogero, compatrono di Agrigento.

Don Franco non ha nascosto il suo stupore «per il fatto che oggi, solo perché non si condivide il pensiero di alcuni, si diventa oggetto di insulti pesanti – ha spiegato – . Povera democrazia! Continuando di questo passo si tornerà al Far West, e i segnali ci sono, quando il prepotente decideva la sorte degli altri. La chiesa ha il diritto di intervenire sul comportamento dei cattolici? Perché deve tacere sull’argomento? Deve insegnare solo preghiere o, come chiede il Vangelo, deve difendere la dignità delle persone?».

L’arcivescovo di Agrigento nella sua omelia ha parlato dellai «pericolosa direzione che sta prendendo la nostra nazione e l’Europa».  «La chiesa – ha aggiunto – non può non intervenire sui fatti che offendono la vita e la dignità dell’uomo, soprattutto oggi in cui tanta è la confusione sull’immigrazione, sulla famiglia, sulla povertà, sul sociale».

«La fede deve incidere, altrimenti potrebbe non essere fede, – ha tuonato il presule – sul modo di vivere dei credenti riguardo al rispetto di sé e degli altri».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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