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Altri tre comuni agrigentini cedono le reti idriche all’Aica

Si tratta di Santa Elisabetta, Aragona e Sambuca di Sicilia, quest'ultima ha ceduto anche l'ambito fognario e depurativo visto che la rete idrica l'aveva ceduta fin dal primo momento

Di Gaetano Ravanà |

Aica a grandi passi verso la gestione unica del Servizio idrico integrato nell’Agrigentino. Nei giorni scorsi, nella sede dell’Assemblea territoriale idrica (Ati) i sindaci dei Comuni di Santa Elisabetta, Aragona e Sambuca di Sicilia (solo relativamente all’ambito fognario e depurativo, considerato che la rete idrica sambucese è già stata consegnata ed è attualmente gestita da Aica) hanno consegnato all’Azienda idrica comuni agrigentini reti e impianti a seguito dell’opportuno periodo di affiancamento tra i tecnici di Aica e gli operatori comunali. Presenti il presidente dell’Ati e sindaco di Santa Elisabetta, Domenico Gueli; il direttore generale dell’Ati, Enzo Greco Lucchina; il direttore generale di Aica, Francesco Fiorino; il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino mentre, collegati in streaming il presidente del Cda di Aica, Gerardino Castaldi e il sindaco di Sambuca di Sicilia, Leo Ciaccio, oltre, ovviamente, ai tecnici di Aica e dei Comuni interessati. “Abbiamo aggiunto – afferma Enzo Greco Lucchina – un altro importante tassello nell’affidamento del Servizio idrico integrato al Gestore unico nel nostro ambito territoriale con la consegna delle reti da parte dei Comuni di Santa Elisabetta, Aragona e Sambuca di Sicilia, quest’ultimo per quanto riguarda il segmento depurativo. Ad oggi devono ancora consegnare le reti il Comune di Palma di Montechiaro, la cui consegna è prevista il 1° febbraio prossimo, al termine del periodo di affiancamento tra i tecnici di Aica e comunali, e il Comune di Camastra che, sebbene non abbia ricevuto il riconoscimento della Salvaguardia, non ha ancora consegnato le reti al Gestore”.

L’affidamento delle reti dei tre Comuni non può che destare la soddisfazione del presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica, Alfonso Provvidenza: “Procediamo a grandi passi verso l’unificazione del Servizio idrico integrato nell’Agrigentino – dichiara – Questo è un passaggio fondamentale per la definizione del quadro unitario che deve connotare la gestione del Servizio idrico integrato e ciò si è reso possibile grazie al lavoro svolto da Aica e Ati che perseguono un unico e importante obiettivo nell’interesse della comunità agrigentina. Così come la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, secondo la quale non è dovuto al vecchio gestore il risarcimento di 76 milioni di euro, rappresenta un momento decisivo per il futuro dell’acqua pubblica nell’Agrigentino. Pregevole il lavoro svolto dall’Ati, a questo riguardo, e, in tal senso, ringrazio la professoressa Francesca Valenti per lo straordinario impegno profuso e per la guida che ci ha saputo dare in questi anni. Nei prossimi giorni sentiremo i componenti del Consiglio di Amministrazione in merito ad alcune questioni di particolare rilevanza come, ad esempio, la definizione della pianta organica, l’attività di recupero dei crediti e, soprattutto, i tempi di eliminazione delle utenze a forfait. Inoltre, sono previsti degli importanti incontri con i sindacati su temi rilevanti come i contratti dei lavoratori e il miglioramento della performance aziendale. All’inizio del prossimo mese sarà convocata l’Assemblea dei Sindaci per tutte le determinazioni e gli atti di indirizzo necessari”.

Soddisfazione condivisa dal presidente dell’Ati, Domenico Gueli: “La sentenza del Cga evidenzia come le pretese indebitamente richieste da Girgenti Acque erano per nulla suffragate da atti che le sostanziavano. Desidero ringraziare l’Assemblea dei sindaci di Ati e i Consigli direttivi che si sono negli anni succeduti, perché è stata una lunghissima battaglia combattuta sul territorio e nelle aule di giustizia. Sono grato pertanto all’incisività dei miei predecessori, i sindaci Lotà e Valenti per l’impulso dato che ci consente, oggi, di scrivere una nuova pagina per la gestione unitaria e, a tal proposito, nei giorni scorsi è stato definito il quadro delle consegne chiudendo il perimetro di gestione, che unitamente all’acquisizione del ramo d’azienda ci porta alla piena operatività di Aica e ad affrontare un nuovo corso con gli investimenti già finanziati che ci consentiranno di efficientare e razionalizzare le reti a partire di quella di Agrigento e di erogare un servizio sempre più efficiente, seppur tra le difficoltà dovute al caro energia. Continueremo – conclude il presidente Gueli – a resistere a qualsiasi tentativo di strumentalizzazione e alle pretese risarcitorie relative a un notevole contenzioso sulle quali insiste la Curatela fallimentare, subentrata a Girgenti Acque. Ora più che mai è indispensabile da parte di tutti unità di intenti e un forte senso di responsabilità, lo dobbiamo ai cittadini che hanno diritto all’acqua pubblica e a una efficiente e sostenibile gestione del Servizio idrico integrato”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA