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Anche se frenata, non si arresta la voglia di fare impresa nell’Agrigentino

Lo dice uno studio effettuato da Movimprese società di sistema per conto di Unioncamere

Di Lorenzo Rosso |

Nell’Agrigentino rimane costante la voglia di fare impresa. Lo dice uno studio effettuato da Movimprese società di sistema, per conto di Unioncamere che ha analizzato i dati della città e della provincia. Dati che hanno evidenziato come sia in atto una crescita frenata ma costante, che ci viene consegnata con i risultati del primo trimestre 2024 diffusi per l’appunto da Movimprese. Per la prima volta, dopo diversi trimestri, la provincia di Agrigento ha segnato un saldo negativo tra nuove iscrizioni e cancellazioni dal Registro imprese. Nel valutare i dati del primo trimestre dell’anno è importante considerare il fatto che solitamente alla fine dell’anno passato si è registrato un elevato numero di cessazioni di attività. Ecco i dati: le imprese registrate alla Camera di commercio sono 40.356 (8,5%), attive 34.191, nuovi iscritti 691, cessazioni 733 con un saldo imprese di meno 42.

«Dai dati che riguardano il tessuto economico agrigentino – dice il commissario straordinario della Camera di commercio di Agrigento, Giuseppe Termine – si può osservare una diminuzione delle società di persone in termini assoluti, ma superiore in termini relativi a quella delle imprese individuali. Una nota positiva, seppur attenuata rispetto all’anno precedente, viene dalle società di capitali che risultano in crescita nei primi tre mesi dell’anno. Durante il primo trimestre 2024, diversi settori hanno manifestato una tendenza alla crescita significativa, mentre altri hanno fatto segnare una riduzione della loro incidenza sull’economia locale. Le attività professionali, scientifiche e tecniche, rispetto a dicembre 2023, insieme a quelle finanziarie e al noleggio e servizi di supporto alle imprese, si sono distinte per un apprezzabile aumento della compagine imprenditoriale».

Sul versante opposto – continua Termine – le riduzioni più significative nel numero di attività hanno riguardato il commercio, l’agricoltura e la manifattura. Questo evidenzia sfide specifiche che i vari comparti devono affrontare, anche per i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, per le politiche agricole o, più in generale, per l’impatto delle dinamiche economiche globali. Con riferimento alla Sicilia – conclude il Commissario Termine – si può dire che la provincia di Agrigento nel saldo tra natalità e mortalità delle imprese registra una percentuale abbastanza contenuta, tenuto conto che solo la provincia di Ragusa in questo primo trimestre del 2024 si è distinta per un saldo attivo».

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