Al via la Cop22 di Marrakech, è l’ora di agire
Roma, 7 nov. (AdnKronos/Dpa) – Si aprono a Marrakech i colloqui sul clima delle Nazioni Unite, la Cop22 ovvero: la 22esima edizione della conferenza annuale sul cambiamento climatico prevista dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La prima da quando a Parigi lo scorso anno si è raggiunto l’accordo che punta a contenere […]
Roma, 7 nov. (AdnKronos/Dpa) – Si aprono a Marrakech i colloqui sul clima delle Nazioni Unite, la Cop22 ovvero: la 22esima edizione della conferenza annuale sul cambiamento climatico prevista dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La prima da quando a Parigi lo scorso anno si è raggiunto l’accordo che punta a contenere l’innalzamento delle temperature globali ben al di sotto dei 2° e il più possibile vicino a 1,5° di incremento.
Da oggi e fino al 18 novembre sul tavolo dei colloqui ci saranno, nel dettaglio, proprio gli obiettivi stabiliti a Parigi, dove i Paesi hanno preso impegni per abbattere le emissioni di gas a effetto serra. I colloqui serviranno quindi ad assicurare l’impegno concreto e tempi certi, ma anche a garantire un piano per l’erogazione di 100 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a far fronte ai cambiamenti climatici.
“Dobbiamo dare un significato tangibile alle idee e alle proposte che sono state raccolte nel corso di più consultazioni. Dobbiamo essere spinti ad agire”, ha sottolineato il presidente della Cop22 e ministro degli Esteri marocchino Salaheddine Mezouar.
In occasione del passaggio di testimone da Parigi a Marrakech, Segolene Royal, ministro dell’Ambiente francese, ha sottolineato l’importanza simbolica della sede dei colloqui post-Parigi. “La Cop22 è una Cop africana, ed è dove si trovano le priorità e anche la speranza”, ha dichiarato il ministro francese. Parlando alla sessione plenaria, Royal ha detto: “Il cambiamento climatico è in Africa più crudele e più ingiusto. È il continente africano quello che soffre di più senza essere responsabile, in particolare con catastrofi legate alla desertificazione. Dei 50 Paesi più a rischio per il riscaldamento globale, 36 si trovano nell’Africa sub-sahariana”.
Allo stesso tempo queste Nazioni sono anche tra le più impegnate a inventare il mondo del futuro, in cui i Paesi non facciano gli stessi errori fatti dalle Nazioni industrializzate nelle loro strategie per garantire la sicurezza economica, ha aggiunto Royal.
A Marrakech sono attesi oltre 30.000 partecipanti, tra cui 43 capi di Stato e 32 capi di governo o primi ministri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA