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Covid: inchiesta su falsi dati, gip ‘anomalie nella raccolta dei dati regionali sulla pandemia’
Palermo, 30 mar. (Adnkronos) – “Dall’ascolto delle telefonate intercettate è sin da subito risaltato all’attenzione degli inquirenti, come le conversazioni intrattenute dalla dirigente Maria Letizia Di Liberti”, arrestata all’alba nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trapani sui falsi dati della pandemia “riguardanti la raccolta e la gestione dei dati regionali afferenti il Covid-19, da comunicare successivamente al Ministero della Salute, evidenziassero importanti anomalie”. Così scrive il gip nella misura cautelare. “Prima di tutto le frenetiche, a volte tardive, attività burocratiche di raccolta dei dati da parte del Dasoe, attraverso contatti diretti con gli uffici periferici delle varie Asp siciliane, delle Aziende Ospedaliere, delle Usca, nonché dei Laboratori di analisi pubblici e privati (quando autorizzati alla processazione dei tamponi molecolari) – dice il gip – Tale modalità ha verosimilmente contribuito a condizionare l’irregolare gestione del flusso dei dati, infatti, a conferma di ciò, si è avuto modo di constatare che la Di Liberti, sovente, pur essendo un Dirigente Generale, si è fatta personalmente carico di quotidiani interventi di sollecito telefonico nei confronti dei vari referenti Covid-19 delle citate strutture periferiche del Ssr, solo al fine di sopperire alla diffusa disorganizzazione e lentezza di tali strutture nella prevista comunicazione dei dati richiesti”.