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I roghi inspiegabili di Caronia continuano: arriva la task force

I roghi inspiegabili di Caronia continuano: arriva la task force

Il fenomeno degli incendi improvvisi prosegue. Gli abitanti della piccola frazione di Canneto sono sconvolti e atterriti. A giorni un nuovo pool di esperti si insedierà per tornare a studiare gli strani casi

Di Alfio Di Marco |

CARONIA – Proseguono da giorni gli incendi inspiegabili in alcuni appartamenti della frazione Canneto in via del Mare a Caronia (Me). Oggi la stanza di una mansarda ha preso fuoco e le fiamme si sono sviluppate avvolgendo tutto l’appartamento. Tre persone che vi abitavano sono rimaste intossicate mentre cercavano di spegnere il fuoco. Nei giorni scorsi sempre nello stesso appartamento altri mobili e un materasso avevano preso fuoco e due persone erano rimaste ferite. Gli abitanti della piccola frazione sono sconvolti e atterriti e lamentano la totale assenza delle istituzioni. Il sindaco e la giunta di Caronia (Me) chiedono l’attivazione di un presidio fisso dei vigili del fuoco e della protezione civile. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare una task force di tecnici per analizzare i fenomeni che a distanza di dieci anni sono tornati a verificarsi lunga questa lingua di case attaccate l’una all’altra, in cui vivono poco meno di 200 anime, che tra gennaio del 2004 e la primavera del 2005 vissero un vero e proprio incubo, con mobili e contatori elettrici che d’improvviso prendevano fuoco; lampade degli specchi dei bagni che esplodevano senza un perché. E poi i fili elettrici che si carbonizzavano. Sino ad arrivare ai materassi da cui di colpo divampavano le fiamme e, alla fine, alla distruzione di un intero appartamento. Un incubo che portò le autorità – dal sindaco di Caronia al prefetto di Messina, dalla Protezione civile all’Arpa – a decretare l’evacuazione totale del borgo. Canneto per settimane si trasformò in frazione fantasma, transennata quasi fosse teatro di guerra, abitata soltanto dalle forze dell’ordine che vigilavano per tenere lontano eventuali sciacalli. Ma gli incendi continuarono, dentro e fuori le case. Le ipotesi si accavallarono le une alle altre e si parlò soprattutto di dispersione di energia dalla linea elettrica della ferrovia che passa proprio lì accanto. Arrivarono esperti da ogni parte d’Italia e giornalisti della carta stampata e delle tv di mezzo mondo. Canneto di Caronia in prima pagina. Ma l’incubo non cessò e la gente cominciò ad essere stanca di vivere in albergo. Per giorni, gli esperti della sezione catanese dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia fecero i loro rilievi, anche sotterranei. Si parlò persino della presenza, al largo della costa, di sottomarini nucleari e così nel cielo di Canneto fecero la loro comparsa gli elicotteri antisom. Nulla. Giornali e trasmissioni televisive titolarono “X-Files a Canneto” o “I poltergeist del Messinese”. Passarono i mesi, i fenomeni scemarono e poi cessarono. La gente tornò nelle proprie case e di Canneto nessuno parlò più. A occuparsene fu però la magistratura: il 24 giugno del 2008 la Procura di Mistretta archiviò il caso definendo i roghi “fiamme libere e di mano umana”. In altre parole: incendi dolosi. Ne prendemmo atto. Ma a noi che in quei giorni di fuoco eravamo a Canneto ancora oggi restano nella mente tanti dubbi e tante immagini senza un perché: come quella del carabiniere che, stanco dopo una notte di guardia, si accomoda su una poltroncina di plastica bianca davanti ad una delle case. E d’improvviso i suoi pantaloni prendono a fumare.

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