L’Enac convoca Sac e Bianco su privatizzazione Fontanarossa
L’Enac convoca Sac e Bianco su privatizzazione Fontanarossa
L’Ente nazionale per l’aviazione civile ha focalizzato l’attenzione sull’aeroporto di Catania che secondo l’attuale quadro normativo dovrebbe favorire l’ingresso dei privati nella società di gestione
CATANIA – Il Consiglio di amministrazione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile ha disposto un nuovo calendario di audizioni delle società di gestione degli aeroporti, estendendo la partecipazione agli azionisti e ai sindaci delle città di riferimento. Nell’ambito di queste iniziative al prossimo Cda dell’Enac, fissato per il 28 febbraio, è stata invitata la Sac, società che gestisce l’aeroporto di Catania. L’invito è esteso agli azionisti e al sindaco Enzo Bianco. «Nel contesto relativo al ruolo dell’Ente nelle privatizzazioni, il Consiglio di amministrazione – si legge in una nota dell’Enac – ha focalizzato l’attenzione sull’aeroporto di Catania Fontanarossa, la cui convenzione di affidamento della gestione totale, stipulata tra l’Enac e la Sac, il 22 maggio del 2007, prevede espressamente, tra gli adempimenti della concessionaria sui quali l’Ente è tenuto a vigilare, l’obbligo di comunicare, ai fini di preventiva valutazione di compatibilità con la normativa afferente le gestioni aeroportuali, le modifiche dell’assetto organizzativo della società. Ne discende pertanto – si precisa dall’Enac – che qualunque mutamento che intervenga nella compagine sociale e/o nella natura pubblica o privata degli azionisti della società di gestione aeroportuale, deve essere tempestivamente comunicato all’Ente di vigilanza, ai fini della verifica della compatibilità di tali mutamenti con il complesso di obblighi derivanti dal rapporto concessorio». «Il quadro normativo in materia di assetto societario dei gestori aeroportuali – osserva l’Enac – sembra orientarsi, nell’attuale fase storica, affinché le amministrazioni favoriscano e agevolino la privatizzazione delle società di gestione consentendo un utilizzo delle limitate risorse pubbliche nei settori indispensabili alle esigenze della collettività».