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Pd, “Leopolda” siciliana tra new entry

Pd, “Leopolda” siciliana tra new entry poca sinistra alla kermesse di “Sicilia 2.0”

All’iniziativa 4 parlamentari ex centrodestra pronti al gran “salto”

Di Redazione |

PALERMO – Poca sinistra ma in compenso tanti vecchi e nuovi volti del centrodestra si aggirano tra la sala e i corridoi della “Leopolda” siciliana, la kermesse in corso a Palermo organizzata dal sottosegretario Davide Faraone, braccio destro di Renzi nell’isola. Ci sono anche quattro parlamentari regionali di Articolo 4, il movimento creato dall’ex Mpa ed ex Udc Lino Leanza che poi ha abbandonato il progetto per fondare Sicilia democratica: Paolo Ruggirello, Luca Sammartino, Valeria Sudano e Alice Anselmo pronti ad aderire al Pd e transitare nel gruppo parlamentare dell’Assemblea regionale.

Un “salto” che sta creando non pochi malumori tra i “cuperliani”, grandi assenti al momento alla Leopolda siciliana (oggi e domani) e soprattutto tra i civatiani con decine di iscritti che hanno lasciato il partito per abbracciare un nuovo progetto politico di sinistra assieme a Sel. In attesa del governatore Rosario Crocetta in prima. fila c’è Alessandro Baccei, luogotenente di Palazzo Chigi sbarcato nell’isola per rimettere in sesto i conti del bilancio colabrodo della Regione, nel suo ruolo di assessore all’Economia, ma soprattutto per avviare le riforme chieste da Roma e seguite in prima persona dal sottosegretario Graziano Delrio, sul palco a fianco di Faraone per una kermesse che riaccende di colpo i riflettori sul Pd siciliano ancora una volta alle prese con equilibri e assestamenti di partito.

«Il Pd è un partito grande che ospita tante culture e persone. È un campo molto ampio. È giusto ascoltare e avere il contributo di quante più persone possibile. È un grande partito nazionale popolare». L’ha detto ai cronisti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio riferendosi all’apertura del Pd siciliano a formazioni politiche come Articolo 4, il movimento fondata da un ex esponente del Mpa Lino Leanza, poi fuoriuscito e che sostiene il governo Crocetta in Sicilia.

«Pur non conoscendo nel dettaglio la situazione siciliana – prosegue – credo sia una scelta opportuna avere tanti contributi da tante culture diverse». A chi ha fatto notare i malumori di alcuni esponenti dem per l’ingresso di politici in passato vicini all’ex governatore Raffaele Lombardo, Delrio ha risposto: «È responsabilità dei dirigenti regionali. Sono sicuro vigileranno perché le cose si svolgano in maniera corretta e vi sia un grande presidio sulla legalità. Sono scelte che il Pd ha fatto in maniera decisa e irreversibile. Non sono preoccupato. Ho fiducia nei dirigenti regionali».

Ed ancora: «Basta con un certo tipo di antimafia che si muove solo per interesse perché proprio questo modo di agire danneggia chi fa antimafia veramente e sul campo, come le tante cooperative che gestiscono i beni confiscati». Così il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che ha aperto la “Leopolda” siciliana.

Dal palco Faraone non ha fatto riferimenti specifici ma le sue parole arrivano nel pieno delle vicende giudiziarie che coinvolgono Antonello Montante, il leader di Confindustria in Sicilia e paladino della lotta al racket delle estorsioni che sarebbe indagato dalle Procure di Caltanissetta e Catania per presunte frequentazioni con personaggi mafiosi come riferito da alcuni pentiti. Faraone dal palco della Leopolda siciliana ha stigmatizzato anche «il rito di chi pensa di fare antimafia solo presentandosi nelle Procure per fare denunce» e ha definito questo modo di agire «omertoso» rispetto a chi ha la responsabilità politica e istituzionale di risolvere i problemi della gente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA