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Serie D, le pagelle dell’Akragas Baiocco tutto cuore e grinta, Tiscione che fai?

Serie D, le pagelle dell’Akragas Baiocco tutto cuore e grinta, Tiscione che fai?

Di Fabio Russello |

Le pagelle dei biancazzurri dopo Akragas Leonfortese. 7,5 Baiocco (il migliore). In una annata dove non ha praticamente mai «toppato», l’ex Juve gioca forse la sua migliore partita da quando veste il biancazzurro. Non sbaglia un passaggio (anzi, forse uno…), salta spesso l’uomo, pressa come un dannato, dà ordine al centrocampo e tiene la squadra corta fin quando è possibile. L’Akragas non può fare a meno di lui. 6,5 D’Alessandro. L’impressione è che si sia conquistato il posto da titolare. Una «promozione» che si è guadagnata sul campo perché non solo fa una bella parata nel primo tempo evitando il pareggio (e quelle le faceva anche Lo Monaco) ma soprattutto dà l’impressione di essere sempre sicuro. Sbroglia senza affanno anche un paio di situazioni delicate. 6,5 De Rossi. L’esterno biancazzurro sembra essere tornato quello dell’anno scorso. Buona corsa, buona tenuta fisica, mette lo zampino sul gol che in apertura di match mette in discesa la partita ed è anche piuttosto preciso in fase difensiva. Dalle sue parti gli avanti Ennesi non sfondano e se l’Akragas per la seconda volta consecutiva non prende gol il merito è anche suo. 6 Dentice. Rischia di diventare il «Calimero» dei biancazzurri: si prende il rimprovero di Baiocco, di Maraucci e di Feola e qualche impropero di troppo anche dalla tribuna. Eppure la sua non è stata una brutta partita, perché anche la fascia sinistra dell’Akragas ha retto bene gli attacchi – oddio, attacchi… – della Leonfortese. Deve essere sostenuto perché il ragazzo è forte. 6,5 Vindigni. La colonna della nostra difesa mette subito a tacere gli avanti della Leonfortese che capiscono subito che non ci sarebbe stata trippa per gatti. Le giocate di Franzese, Candiano e Castro, si infrangono sul muro dalla testa liscia come una palla di biliardo che però sembra calamitare ogni pallone vagante dalle parti di D’Alessandro. In più l’Akragas non prende gol all’Esseneto, il che ultimamente, è una notizia. 7 Maraucci. La sua prima all’Esseneto da titolare è stata un successo. Con Vindigni forma un’ottima coppia di centrali e non fa rimpiangere Agatino Chiavaro. Ad un certo punto a metà ripresa sembrava in preda ad una trance agonistica sradicando palloni dai piedi degli avversari senza sosta. Nonostante sia uno degli ultimi arrivati sembra avere il piglio del leader. Come farà Feola a rispedirlo in panchina? 5 Tiscione. Della sua partita si può salvare solo l’assist di testa che dà a Meloni il pallone dell’1 a 0 in apertura di match. Poi, nei restanti 55 minuti in cui è rimasto in campo, l’ex Savoia non ha mai superato una sola volta il suo avversario diretto (che lo ha sovrastato fisicamente) e inoltre quando è stato sostituito non ha nascosto il suo dissenso negando la mano al tecnico che, giustamente, l’ha tolto dal campo. 6,5 Trofo. Il furetto agrigentino nel primo tempo ha tenuto in piedi, insieme a Baiocco, il centrocampo biancazzurro quando c’era da fare il massimo sforzo per cercare di chiudere la partita. Nella ripresa deve faticare meno perché la metà campo agrigentina non è stata più la prateria che eravamo abituati a vedere. Pressa con costanza e convinzione, è la vera sorpresa della stagione. 5,5 Meloni. Il suo dodicesimo gol stagionale, il che è una media da grande goleador qual è. Però diciamo subito che l’attaccante sardo non è quello visto prima della pausa natalizia. Non sembra in grande forma perché partecipa pochissimo all’azione e infatti dopo un’ora Feola lo toglie per mettere Longoni che fisicamente tiene meglio. Ma stavolta almeno Beppe–gol il gol l’ha fatto senza sbagliarne alcuno. 7 Savanarola. Primo tempo pieno di errori di misura e di posizione. Secondo tempo invece maiuscolo non solo per il gol che dà sicurezza all’Akragas e per l’eccezionale assist a Longoni per il 4 a 0 ma anche per la sua grande capacità di tenere la squadra unita. Savanarola in quest’Akragas è probabilmente l’unico giocatore che non ha un’alternativa e infatti Il tecnico Feola lo tiene dentro ad oltranza. 6,5 Catania. Gli annullano un altro gol ed è un peccato perché forse per l’ex Nocerina potrebbe essere la partita della svolta: ha un bagaglio tecnico talmente superiore che può ricoprire più ruoli. E infatti nella ripresa Feola lo arretra praticamente sulla linea del centrocampo col risultato di tenere equilibrata l’Akragas e di dettare i tempi del gioco. È una soluzione che vedremo più spesso (speriamo). 7 Arena. L’Esseneto è innamorato del «Genio». Lui nella mezz’ora in cui gioca mette a segno il gol del tre a zero con una punizione alla Zico, propizia il quattro a zero con una bella serpentina e in precedenza sfiora anche un altro gol con un slalom che sembrava Alberto Tomba. A fine partita pubblico in piedi e applausi a scena aperta. Forse le polemiche della settimana pre match gli hanno fatto bene e lo hanno stimolato. 6,5 Longoni. Mezz’ora in campo, un gol e un altro sfiorato per «colpa» di una parata del portiere avversario. Questo è uno di quei giocatori che nel proseguo saranno utilissimi. s. v. Pellegrino. Esordio all’Esseneto per il nuovo under arrivato in settimana alla corte di Feola. Entra quando il risultato è già acquisito perché Dentice si fa male. 6,5 Feola (allenatore). Dire che l’Akragas fa un calcio champagne sarebbe un azzardo. Però stavolta la squadra gioca con la stessa intensità tutti e novanta minuti senza regalare un tempo agli avversari. E inoltre nella ripresa, a risultato quasi acquisito, arretra Catania dando ai suoi più equilibrio. Infatti i biancazzurri non si espongono al contropiede e anzi dilagano.

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