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Venezia: Baldin (M5S), ‘non dovrà essere il sindaco a decidere sul Mose’

Di Redazione |

Venezia, 13 set. (AdnKronos) – “Il bilancio 2018 del Consorzio Venezia Nuova, alla voce Mose, reca scritte due date inequivocabili. Il 30 giugno 2020 l’impianto dev’essere terminato, ed entro il 31 dicembre 2021 deve entrare in funzione. Alla buon’ora”. Con queste parole, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, commenta la vicenda Mose, e aggiunge “ricordiamo tutti quanti anni ci sono voluti, visto che la posa della prima pietra risale al 2003 e io andavo ancora alle Scuole Medie. Rammentiamo anche che questi vent’anni sono stati tristemente segnati da tangenti, malversazioni, creste sulla spesa, di cui la Magistratura si è occupata a fondo e continua a occuparsi”.

“E non bisogna trascurare l’impatto ambientale alle bocche di porto di Chioggia, Malamocco e Lido – evidenzia l’esponente Pentastellata – non potendo tornare indietro, speriamo solo che la struttura funzioni. Non resta che attendere e vigilare sulle prove sperimentali; le notizie di corrosione delle paratoie in acqua non sono certo state confortanti, ma i soldi sono stati spesi, l’opera c’è, e ora non resta che rimboccarsi le maniche e sperare che, nonostante le speculazioni, Venezia possa salvarsi almeno dall’acqua alta che imperversa più volte all’anno”.

“Inoltre, servirà anche una governance – continua la consigliera regionale – e dovrà essere condivisa e trasparente, coinvolgere l’Autorità Portuale di Sistema, le Amministrazioni locali, la Capitaneria di Porto, senza dare troppi poteri a un solo soggetto”. “Tanto per essere chiari – conclude Erika Baldin – non dovrà essere il Sindaco di Venezia a decidere su come governare di volta in volta l’acqua alta in laguna e amministrare quest’opera faraonica”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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