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Gela, appiccato fuoco a bar appena inaugurato e ad un lido

Di Redazione |

GELA (CALTANISSETTA) – A Gela, ieri, ha piovuto a dirotto dalle 17 alle tre della notte eppure qualcuno, nelle prime ore del mattino, è riuscito a incendiare e distruggere due locali pubblici: il «bar Belvedere», appena inaugurato, di fronte al municipio, e il lido «Bcool Beach» con annesso bar e ristorante che si estendeva su quattromila metri quadrati di spiaggia. Pesanti i danni. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco che sarebbero orientati a pensare che si tratti di due incendi dolosi.

Il primo rogo è stato appiccato al bar Belvedere intorno alle 3,30. Un’ora dopo è stato il turno del «Bcool Beach» i cui proprietari (padre, madre e tre figli) hanno dichiarato di non avere ricevuto minacce nè richieste di denaro. Avevano lavorato fino alle 3. La stessa famiglia gestisce un rinomato bar (il «Bcool”) in viale Indipendenza, attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione. Sui due episodi indagano polizia e carabinieri.

«Il prefetto di Caltanissetta metta in atto tutte le misure necessarie a ristabilire l’ordine e la sicurezza nel territorio gelese, se necessario anche con l’ausilio dell’esercito». Lo scrivono in una nota i presidenti delle associazioni dei commercianti e degli artigiani di Gela (Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani e Fipe-Confcommecio) esprimendo «solidarietà e vicinanza ai titolari delle attività commerciali B Cool Beach e Belvedere per l’increscioso attacco criminale che è stato perpetrato ai loro danni. «Ben consapevoli del fatto che azioni del genere minano la serenità personale di chi le subisce – scrivono i vertici locali di categoria – manifestiamo seria preoccupazione per la sicurezza di questo territorio». «Non è con le intimidazioni, le minacce e l’uso di taniche di benzina che si riuscirà a far abbassare la testa ai commercianti gelesi che continuano a credere nella giustizia e nei valori di libertà e democrazia» sottolineano i sindacati degli esercenti gelesi, secondo i quali a Gela «viviamo in un territorio abbandonato a se stesso, in mano a balordi, liberi di agire incontrollati». E auspicano che «questa ennesima azione delinquenziale non ci faccia tornare indietro, ai tempi in cui, prima si bruciavano le attività commerciali e poi si sparava addosso a chi aveva il coraggio di denunciare e ribellarsi ai mafiosi».

Foto da Quotidiano di Gela.itCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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