Notizie Locali


SEZIONI
Catania 17°

Caltanissetta

Montante è un fiume in piena: «Maria Falcone mi chiese di organizzare un convegno in nome del fratello»

L'ez numero uno di Confindustria Sicilia, a processo per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, ha anche raccontato di aver declinato l'invito dell'ex presidente della Regione Lombardo a far parte della sua Giunta

Di Redazione |

Prosegue a Caltanissetta l'interrogatorio al processo d'appello che vede imputato l'ex numero di Confindustria Sicilia Antonello Montante per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.

 "Nel 2009 l'allora Presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo mi chiese di diventare assessore regionale della sua Giunta perché cercava visibilità e io in quel periodo ne avevo molta. Ero vicepresidente vicario di Ivan Lo Bello, e mi ero occupato di tante attività. Quando gli dissi di no, lui il 23 maggio 2009 lo chiese anche Emma Marcegaglia ma lei gli disse: " Non è possibile  ".  Il contenuto della  deposizione di Montante  a porte chiuse , è adesso in possesso dell'Adnkronos. "Io dissi a Lombardo: 'Ti posso segnalare una persona che si chiama Marco Venturì – dice ancora Montante – e il Governatore mi disse anche che voleva nominare assessore il magistrato Caterina Chinnici e l'ex prefetto Giosuè Marino. All'indomani io chiamai Venturi e gli chiesi di vederci. Non dispiace gliva l'idea, e mi disse di sì. Quel giorno venne anche Caterina Chinnici in hotel, a Villa Igiea, ci siamo messi nel balconcino della mia stanza e parlammo. Così Venturi diventò assessore". 

Montante ha poi proseguito: "In vista del 23 maggio 2010, un anno dopo che Lombardo mi chiese di diventare assessore e io declinai, Maria Falcone mi chiese di Organizzare un convegno in ricordo del fratello. Io Allora ero Presidente della Camera di Commercio e lo organizzai. Partecipammo io, Alfredo Morvillo, Sergio Lari, Maria Falcone, Caterina Chinnici. In quell'occasione raccontai la mia esperienza" del Codice etico "e di quello che succedeva nel Vallone, a Serradifalco o Villarosa. E dicevo feci il nome e il cognome di Vincenzo Arnone", il boss di Serradifalco, ex amico di Montante, condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Ma in aula Montante prende le distanze da Arnone e dice che "più volte feci il suo nome" in alcuni convegni organizzati". "In quell'occasione – dice Montante – Marco Venturi, che avevo segnalato io a Lombardi, partecipò al convegno nella veste di assessore regionale". E poi ha citato altri convegni a cui hanno partecipato l'ex assessore Lucia Borsellino, figlia di Paolo Borsellino, diversi magistrati, dal Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava, "in associazione del Procuratore Sergio Lari".     

Montante parla poi del Comitato nazionale per l'Ordine e la sicurezza "con 18 magistrati ei vertici delle forze dell'ordine" che fu organizzato a Caltanissetta nel 2013. "C'erano tutti i procuratori capo e Procuratori generale della Sicilia – dice – Gli unici 'civilì eravamo io e Ivan Lo Bello. Noi abbiamo consegnato un documento in cui scrivevamo cosa non narrava bene in Sicilia". E anche quella volta "feci il nome di Arnone e di Dario Di Francesco". Poi parla dei "complimenti" ricevuti dall'allora Presidente della Commissione nazionale antimafia Rosi Bindi per un documento consegnato in cui si "facevano alcuni nomi". COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: