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Montante: «Voglio essere processato» Prima udienza il 15, lui resta in carcere

Di Mario Barresi |

Antonello Montante va a processo come capo di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e ad altri reati contro la pubblica amministrazione. L’ex leader di Sicindustria ha chiesto (e ottenuto) l’accesso al rito abbreviato. Che prevede un’ipotetica riduzione della pena fino a 1/3 del massimo previsto per il cumulo dei reati, ma – d’altro canto – congela i termini di custodia e dunque dovrà restare in carcere in attesa della sentenza.

La prima udienza è prevista per il prossimo 15 novembre. In quella data saranno sentiti anche gli altri che hanno chiesto il rito abbreviato condizionato all’esame dell’imputato (Montante ha avuto accesso all’abbreviato “semplice”, ma potrà rendere comunque dichiarazioni spontanee): Gianfranco Ardizzone, Marco De Angelis, Alessandro Ferrara, Diego De Simone.

Per gli altri imputati che restano nel rito ordinario, invece, continua l’udienza preliminare. Prossimo round il 5 novembre.

L’udienza preliminare del processo a Montante, stamani, era ripartita con un nuovo giudice: Graziella Luparello. E adesso, con un calendario serrato nelle prossime settimane, a Caltanissetta si punta ad arrivare alla decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio per l’ex leader di Confindustria (e altri 17 imputati a vario titolo per corruzione e reati contro la pubblica amministrazione) entro la scadenza dei termini di custodia cautelare. Anche se le schermaglie fra difesa e accusa, in aula, non sono mancate.

Il giudice Luparello è arrivata stamattina in aula, dopo aver ricevuto la nomina del presidente del Tribunale, Daniele Marraffa, che ha così accolto l’eccezione di competenza sollevata nell’udienza di lunedì dal difensore degli imprenditori Andrea e Salvatore Calì sul precedente gup Salvucci. “In fase di indagini preliminari, il 24 dicembre 2016, ha firmato un’autorizzazione per prorogare delle intercettazioni”.

  Così il presidente ha indicato Luparello, che a Caltanissetta definiscono “una tostissima”. Ex poliziotta prima di entrare in magistratura, il nuovo gup del processo Montante nel 2015, quando già indossava la toga, “placcò” un borseggiatore sul treno Palermo-Agrigento favorendone l’arresto da parte della polizia ferroviaria. Da gup ha di recente rinviato a giudizio i tre poliziotti per il depistaggio al processo Borsellino.

L’altro nodo da sciogliere era l’ipotesi di nullità degli atti fin qui prodotto dall’ex gup Salvucci. Ma a quanto si apprende (l’udienza si sta svolgendo a porte chiuse) tutto quello che è successo fin qui è “salvo”. E adesso prosegue con le eccezioni presentate dai legali degli imputati sulla competenza territoriale, sull’utilizzo di alcune intercettazioni e sulla presunta nullità di alcuni atti del fascicolo. Alcuni difensori hanno preannunciato ma non formalizzato la richiesta di rito abbreviato.

Il gup ha poi sospeso l’udienza aggiornandola alle 14 per sciogliere le riserve sulle eccezioni. Poi, dopo l’interruzione, il rigetto di tutte le eccezioni: competenza territoriale, intercettazioni e nullità di atti. Si va avanti così. Ma non l’ultimo colpo di scena: Antonello Montante che chiede al giudice di essere processato.

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