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Aeroporto di Catania: la governance della Sac “svela” lo scalo del futuro

L'ad Nico Torrisi in Consiglio comunale tra progetti e polemiche. C'è chi ne chiede le dimissioni

Di Maria Elena Quaiotti |

Non solo di Terminal Morandi si è parlato nell’ultimo consiglio comunale straordinario (durato oltre due ore) convocato su richiesta del presidente della 7° commissione Turismo, Giovanni Magni. Invitati a Palazzo degli Elefanti – e presenti – i vertici di Sac ed Enac, per illustrare un Masterplan in realtà già presentato in altre occasioni pubbliche, ma mai con tanti dettagli. Non si è trattato di un atto dovuto, ma di un confronto “sentito”, specialmente dopo l’incendio al terminal A della scorsa estate. Confronto a cui l’amministratore delegato di Sac Nico Torrisi, Giancarlo Guarrera (accountable manager) e il direttore Pianificazione e Progetti di Enac Costantino Pandolfi, non si sono sottratti. Nonostante il fuoco di fila arrivato dai consiglieri di Mpa Orazio Grasso, Serena Spoto e Daniela Rotella, e di M5S Gianina Ciancio, che ha ribadito la richiesta di dimissioni dei vertici Sac, e Graziano Bonaccorsi. Presente, ma non durante gli interventi di alcuni consiglieri, il sindaco Enrico Trantino, «proprio colui il quale aveva preso le difese della città subito dopo l’incendio annunciando anche azioni “forti”, poi non arrivate a quanto ne sappiamo», come ha ricordato il consigliere Pd Damien Bonaccorsi; così come «mai è stata convocata la commissione speciale sull’aeroporto, pur proposta e votata», ha rilevato Graziano Bonaccorsi (M5S).

L’annuncio della Valutazione di impatto Ambientale

Ma andiamo con ordine: la vera notizia annunciata ieri è stata l’arrivo della Via, Valutazione di impatto ambientale, sul Masterplan. Via attesa da tre anni e arrivata, quasi come fosse uno scherzo del destino, proprio il giorno dopo l’incendio dell’estate scorsa. All’approvazione definitiva ora mancano la Conformità urbanistica da parte della Regione e il Decreto di Ministero Infrastrutture e trasporti e Enac. Solo allora si potrà iniziare ad investire quanto previsto nel Piano, avviato nel 2016 con visione fino al 2030. «Il percorso è tracciato» ha rilevato Torrisi, consapevole di gestire “un aeroporto che cresce”: il primo passo sarà la demolizione del Terminal Morandi, si dovrà ricostruire un terminal più ampio, adatto alle esigenze non solo attuali, ma in previsione di ulteriore crescita dello scalo e dell’arrivo, entro il 2026, della metropolitana proprio sotto al nuovo terminal B.

Gli interventi previsti

Gli altri interventi prevedono l’ampliamento e rifunzionalizzazione del terminal A, la realizzazione di un terminal C “gemello” al terminal A, la nuova pista con una lunghezza utile al decollo pari a 3.100 metri, utile per gli aeromobili a lungo raggio (quella attuale arriva a 2.430), subordinata però all’intervento previsto di interramento della ferrovia. Oltre a nuovi macchinari di controllo per i bagagli a mano e da stiva, parcheggi e una viabilità tutta a “quota zero” con l’eliminazione della rampa che oggi porta alle Partenze del Terminal A, che diventerà dunque un open space all’aperto per i passeggeri in attesa di partire, la ristrutturazione del Distaccamento dei Vigili del fuoco, lo spostamento della Caserma dei Carabinieri, la previsione di punti di accoglienza in collaborazione con il Comune, «ma che non siano lasciati a se stessi», come ha precisato Torrisi nella replica.

«Enac – ha proseguito – è lo Stato, che verifica la consistenza dei conti e le disponibilità: oggi Sac ha circa 50 milioni di euro, con decine di milioni di utili d’esercizio generati e utilizzati per gli investimenti. Siamo primi per i servizi a persone a ridotta mobilità, più di 100mila l’anno. Sull’incendio: con il sindaco ci sono stati momenti di ovvia tensione, vissuti spalla a spalla, ma c’è una inchiesta in corso e aspetto rispettosamente e in silenzio che venga conclusa».Immediate le reazioni: Socialdemocrazia che dichiara come «la decisione di demolire il terminal B rischi di diventare un grande pasticcio anche dal punto di vista economico e sul prezzo dei biglietti, oltre all’ingolfamento strutturale», “contro” anche Movimentomec e Confedercontribuenti che pretendono «confronti istituzionali» e leggono il consiglio comunale di ieri «senza le parti più attive» come «un inchino al management Sac». E Mpa, che ha annunciato una mozione «affinché Catania non perda il ruolo di hub del Mediterraneo assegnatole da Sac».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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