Catania
Anarchia al Mercato delle pulci: nessun controllo e suolo pubblico non pagato
I problemi non mancano e sono principalemente legati all’assenza dell’amministrazione.
Il mercatino delle pulci è una realtà amata dai catanesi e dai tanti visitatori e turisti che lo frequentano. Gli espositori lo considerano un fiore all’occhiello e tale vorrebbero che rimanesse. Ma per questo occorre tutela e vigilanza e, soprattutto, la presenza dell’amministrazione comunale da tempo del tutto assente, con le degenerazioni che questo comporta. Il mercatino delle pulci da tre anni è allestito nel tratto di via Dusmet vicino a piazza Duomo, un’ubicazione che segue lo “sfratto” da sotto gli Archi della Marina, nella zona della vecchia Dogana, e da un periodo, breve e infelice, in cui gli espositori erano dovuti tornare nello spiazzo sterrato del Pino, in via Ventimiglia. L’attuale collocazione ha il pregio di essere in un luogo bello, nel cuore della città storica, a pochi passi dal porto dove, soprattutto la domenica, attraccano navi da crociera con migliaia di turisti che, per raggiungere il centro storico, percorrono il tratto di via Dusmet dove c’è il mercatino. E acquistano tanto: oggetti piccoli, in particolare quelli tipici siciliani, a partire dalla ceramica di Caltagirone e poi bigiotteria vintage e persino biancheria ricamata.
I catanesi, e quanti la domenica arrivano dalla provincia, acquistano di tutto, a partire dai collezionisti di militaria, di giocattoli d’epoca, di presepi di tutte le forme, e di oggetti di modernariato, con particolare predilezione per le lampade e i telefoni. La collocazione delle “pulci” in via Dusmet facilita visite e acquisti anche perché servita dal grande parcheggio di piazza Alcalà. Tutto bello e gradito, eppure i problemi non mancano e sono legati all’assenza dell’amministrazione. Da oltre due anni gli espositori non pagano il suolo pubblico, fissato per ognuno di loro in uno spazio di due metri per tre. Nessuno ha chiesto loro il pagamento e nessuno lo verifica, come, invece, avveniva in passato, quando c’erano due vigili annonari che controllavano che ogni espositore fosse autorizzato e che avesse pagato il bollettino settimanale.
Inoltre, non c’è alcun responsabile del Comune che vigila sull’ordine e sul buon andamento della giornata, da quando la signora Grazia Vitale, molto apprezzata dagli espositori, è andata in pensione. Dunque, nessuno controlla che ad esporre la propria mercanzia sia solo chi è autorizzato, tant’è che dai 116 operatori registrati si è ora passati a 146. Questo significa che ci sono molti più stand del previsto e che non viene rispettato lo spazio concesso ad ogni espositore. E significa che nessuno controlla che sia esposta la tipologia d’oggetti prevista per i mercatini delle pulci, dove non dovrebbero essere venduti oggetti nuovi. Eppure ci sono decine di banchetti con souvenir turistici appena fabbricati. E poco male, visto che ci sono tanti turisti. Più pesante è invece il disordine creato dagli operatori che non rispettano l’orario d’arrivo – previsto dalle 6 alle 8 – e, soprattutto, quelli che usano le proprie auto come sorta di deposito ambulante e le parcheggiano lungo i marciapiedi del tratto di via Dusmet dove si tiene il mercatino, creando disordine e problemi ai turisti e ai visitatori.
Per non parlare di chi entra alla Villa Pacini – e poi esce – in auto, durante l’orario del mercatino, arrivando in controsenso dalla pescheria e creando notevole disturbo alle persone che affollano gli stand. Insomma, le “pulci” sono una realtà piacevole e gradita: bisogna fare in modo che resti tale. Basta poco.
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