Catania
Catania, sarà un 2019 “povero”: la delusione del sindaco Pogliese
Allora sindaco, lei ha fatto un duro attacco al governo per il mancato inserimento della Tari in bolletta…
«Il tema è serio e mi è sembrato doveroso intervenire perché quello che è accaduto lo ritengo grave. Noi non avevamo fatto la solita richiesta di un contributo straordinario a questo governo. Avevamo, al contrario, richiesto, a costo zero per le finanze statali, il cambio del meccanismo di riscossione della Tari che a Catania ha una evasione di quasi il 50%. Non abbiamo reiterato la richiesta dei 400 milioni a fondo perduto perché non aveva ormai alcun senso visto che siamo andati in dissesto. Non siamo andati col piattino in mano per ottenere il contributo, ma abbiamo sollecitato una modifica normativa che avrebbe significato per la nostra città un recupero di 200 milioni di evasione in 5 anni, 40 l’anno. Ora è imbarazzante quello che è accaduto in Senato nei confronti di una città che soffre».
Tutto sommato sino a questo momento, a parte le promesse, dal governo giallo-verde non è arrivato nulla…
«Assolutamente sì. Oggettivamente, ripeto con forza, siamo davanti a un fatto grave, soprattutto quando leggo che per le buche di Roma capitale c’è un contributo straordinario di 75 milioni. Davanti a questi fatti qualche forte perplessità è giusta che un sindaco di un Comune dissestato la esterni. Ed esprimo, a questo punto, anche forte rammarico per quello che è avvenuto pochi giorni fa alla Regione che ha deliberato sulle anticipazioni 2019 per Catania e ha messo in risalto l’atteggiamento del gruppo Cinquestelle all’Ars che ha fatto forte opposizione al provvedimento tanto che la legge è passata solo con un voto di scarto. Ora l’M5s a Catania ha preso il 50% dei voti. Uno su due ha votato per i grillini i cui rappresentanti regionali adesso hanno votato contro Catania per una anticipazione sulla quale noi pagheremo interessi. Mi chiedo allora: è questo l’atteggiamento di responsabilità che il M5s ha verso un grande Comune dissestato?».
Dalla Regione al Senato. Secondo la Lega, che ha presentato l’emendamento per la Tari, sono stati i senatori M5s ad opporsi…
«E’ così. Però chiaramente la Lega avrebbe dovuto incidere di più e far valere con forza questa richiesta evitando che non venisse scartata. Ma non finisce qui. Addirittura nel maxi emendamento c’è una modifica che riduce le anticipazioni di Tesoreria che per un Comune come Catania incideranno per 20 milioni complessivi… Siamo davvero all’assurdo».
Sindaco adesso cosa accadrà?
«Allora, si sa che noi abbiamo un problema di liquidità di cassa. Con la Tari in bolletta, teoricamente, avremmo potuto già incassare a fine febbraio 2019 la prima rata delle sei previste. Ora per noi il prossimo introito sarà a fine maggio, attraverso il contributo del ministero dell’Interno…Insomma non si rendono conto che è grave quello che è accaduto».
Si preannunciano altri periodi di forte crisi per i pagamenti?
«C’è il rischio di nuovi stipendi in ritardo e l’impossibilità a far fronte ad altri pagamenti».
Cos’è che le rode di più?
«L’atteggiamento offensivo di questo governo verso un sud che voleva avere i mezzi per combattere l’evasione. Noi già attraverso i tabulati conosciamo buona parte dei cittadini che non pagano le tasse, ma non abbiamo i mezzi idonei per costringerli a pagare. Con la Tari in bolletta avremmo avuto il mezzo. Catania sul dissesto ha reagito con grande compostezza e rigore. Credo che quello che è accaduto per organizzare il Capodanno a costo zero sia stato un segnale splendido che la nostra città e il mondo imprenditoriale hanno dato. Raccogliere 240 mila euro di contributo per organizzare due grandi serate è stato un segnale simbolico molto forte di rigore nelle spese rispetto a quello che accadeva in passato quando i Capodanni costavano miliardi di vecchie lire coperti con nuovi mutui che ancora oggi i cittadini stanno pagando. Noi abbiamo “svoltato” ma il governo adesso ci ha ripagato in questo modo».
Lei ha parlato di disinteresse verso il sud.
«E’ proprio così, lo ribadisco».
Si è però parlato del rischio che la Tari in bolletta potesse ricadere sulle fasce deboli col “taglio” della luce
«Questo timore non esiste. Noi avevamo già immaginato un meccanismo per evitare che venisse interrotta l’energia a chi non può realmente pagare, ma ai veri indigenti…non ai furbi».
Furbi che adesso da Catania ringraziano i Cinquestelle e la Lega?
«Soprattutto l’M5s che ha molte più responsabilità della Lega».
Ha intenzione di chiedere un incontro col governo?
«Certamente, ai massimi livelli, perché voglio capire cosa voglia fare questo governo del tanto sbandierato cambiamento nei confronti di una grande città del sud che soffre. Dico questo perché sino ad oggi i segnali che sono arrivati sono assai deludenti e imbarazzanti. Mi chiedo anche dove siano e cosa abbiano fatto finora i deputati catanesi Cinquestelle per la loro città… Già me lo chiedo…».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA