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Così hanno svuotato il patrimonio della Aligrup, nove indagati, sequestrati 19 milioni di euro

Di Redazione |

La Guardia di finanza di Catania ha eseguito un decreto del gip del Tribunale Etneo che ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per oltre 19 milioni di euro nell’ambito di un’ampia attività di indagine per il reato di bancarotta fraudolenta relativo al crac della Aligrup, società operante nel settore della grande distribuzione alimentare, ammessa al concordato preventivo dal Tribunale fallimentare di Catania dal marzo del 2013.

Il provvedimento è stato emesso nei confronti di 9 indagati, 3 amministratori giudiziari della Aligrup e 6 tra amministratori di fatto e di diritto di diverse società collegate.

Secondo gli investigatori c’è stata bancarotta fraudolenta perché ci sarebbero state condotte di distrazione, dissipazione e occultamento di risorse finanziarie della Aligrup, dal 2001 in amministrazione giudiziaria nell’ambito del processo a carico di Sebastiano Scuto accusato di associazione mafiosa. I reati contestati sarebbero avvenuti tra il 2005 e il 2013 quando, come ha accertato la Guardia di Finanza e una consulenza tecnica disposta dalla Procura di Catania, la Aligrup pur formalmente gestita dagli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale, operava invece nell’interesse della famiglia Scuto, avvantaggiando società appartenenti al medesimo gruppo imprenditoriale o comunque riconducibili a lui, fino al dissesto manifestatosi con la domanda di concordato preventivo.

In particolare sono emerse varie operazioni commerciali anomale tra Aligrup e alcune società riconducibili alla famiglia Scuto (Fruttexport s.r.l., K&K s.r.l., Global Service s.r.l., Deteritalia s.r.l. e Cedal s.r.l.), mediante le quali sono state trasferite somme di denaro dalla Aligrup.

Tra i rapporti commerciali anomali sono state accertati rapporti di fornitura con la Fruttexport srl a prezzi triplicati rispetto a quelli normalmente praticati sul mercato, che, da un lato hanno depauperato nel corso degli anni le casse della Aligrup e, dall’altro lato, hanno consentito alla società collegata di conseguire utili enormi rispetto alla media del settore. Modalità analoghe sono state riscontrate in altre operazioni, come ad esempio nei rapporti commerciali tra Aligrup, K&K s.r.l. e Global Service S.r.l. (altre società riconducibili alla famiglia Scuto).

Inoltre sono state contestate operazioni immobiliari con altre società collegate, che hanno di fatto svuotato le casse e il patrimonio della Aligroup. I soggetti coinvolti sono Sebastiano Scuto, amministratore di fatto di Aligrup e titolare di quote di Aligrup e di Fruttexport S.r.l., Salvatore Michele Scuto, procuratore speciale e liquidatore di Aligrup, Rita Spina, titolare di quote della Fruttexport s.r.l., Domenico Spina, amministratore unico di Fruttexport s.r.l., Carmelo Frasca, amministratore unico della Lanificio di Ragusa coniugi Frasca S.r.l., Filippo Tomarchio, liquidatore di Deteritalia S.r.l. nonchè Salvatore Muscarà, Carmelo Lazzara e Angelo Giordano amministratori giudiziari di Aligrup S.p.a. Gli indagati rispondono di concorso in bancarotta fraudolenta.

La Guardia di Finanza di Catania ha provveduto a eseguire i sequestri su 85 rapporti bancari tra conti correnti, conti deposito e cassette di sicurezza, intestati o comunque nella disponibilità degli indagati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA