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Furti di bancomat con “spaccate”: sgominata una banda a Catania

Di Giuseppe Anastasio |

CATANIA – Una banda specializzata nella commissione di furti di bancomat con la tecnica delle “spaccate” è stata sgominata dai carabinieri del comando provinciale di Catania che hanno arrestato cinque persone. Nei loro confronti militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta della locale Procura distrettuale, che ipotizza anche il reato di associazione per delinquere. Per gli assalti alle casseforti degli Atm il “commando”, come si definivano tra loro gli indagati durante conversazioni telefoniche intercettate da investigatori, ha utilizzato anche una pala meccanica. Il bottino complessivo dei colpi è stimato in oltre 200.000 euro. 

Gli arrestati sono: Carlo D’Urso di 43 anni, Davide Rapisarda di 35, Salvatore Cutrona di 37, Ivan Nicotra di 29 e Gaetano Chinnici di 32 anni.

L’operazione – spiegano in una nota gli stessi carabinieri – «denominata “Nessun Dorma” per l’impegno profuso dagli investigatori nel dare la caccia di notte alla banda, è il risultato delle indagini iniziate nel novembre del 2017 a seguito del furto del bancomat ai danni dell’agenzia Unicredit di Aci Castello: indagini che, alla fine, hanno consentito di individuare un sodalizio criminale operante nel territorio di tutta la provincia etnea. L’associazione, perfettamente organizzata e collaudata in tutte le sue componenti, individuava gli sportelli bancomat da colpire (in particolare quelli più isolati e quindi più difficilmente raggiungibili dalle forze dell’ordine) e, dopo accurati sopralluoghi, effettuava il colpo.

«Il primo passo dell’organizzazione – spiegano i militari dell’Arma – consisteva nel furto dei mezzi necessari all’esecuzione del reato, in particolare l’escavatore con il quale agire sul bancomat individuato e le auto da utilizzare per raggiungere l’obiettivo e per fuggire. Successivamente, ad ogni sodale veniva assegnato un ruolo ben preciso per la perfetta riuscita dell’azione delittuosa: l’incaricato alla guida dell’escavatore, gli addetti a caricare il bancomat sulle autovetture pronte per la fuga, i cosiddetti “pali” con la funzione di controllare l’arrivo o l’eventuale passaggio di autovetture delle forze dell’ordine».

E ancora: «Nel corso dell’indagine, effettuata attraverso l’ausilio di attività tecniche, uno degli indagati definiva il proprio gruppo un vero e proprio “commando”, del quale facevano parte ogni volta “otto… dieci persone”, organizzato nei minimi dettagli secondo lo schema appena descritto: “…c’è chi maneggia l’escavatore… uno che maneggia il furgone… due fanno tappo per vedere se passano macchine… due si mettono in un altro angolo… due devono caricare il bancomat… è veramente difficile!”».

«L’attività investigativa – si legge ancora nella nota – ha permesso di raccogliere gravi indizi nei confronti degli indagati per le seguenti “spaccate” perpetrate nel territorio della provincia di Catania: tentata “spaccata” presso il distributore di carburanti “Petrol Company” di San Gregorio, effettuata l’1 febbraio 2015; “spaccata” presso l’agenzia “Unicredit” di Aci Castello, effettuata il 4 novembre 2017, in seguito alla quale i malviventi si impossessarono della somma di 87.330 euro circa; “spaccata” presso l’agenzia Monte dei Paschi di Siena di Aci Bonaccorsi, effettuata il 6 gennaio 2018, in seguito alla quale i malviventi si impossessarono della somma di 87.000 euro circa; tentata “spaccata” presso l’agenzia Unicredit della zona Industriale di Catania, effettuata il 3 marzo 2018. Proprio nel corso di quest’ultimo episodio delittuoso, i militari della Compagnia di Acireale arrestarono in flagranza otto persone evitando la sottrazione di ulteriori 70.000 euro circa. Nel complesso – concludono i carabinieri – sono stati indagati 11 soggetti, alcuni dei quali non raggiunti dall’odierna misura poiché avevano già scontato la custodia cautelare in seguito all’arresto del 3 marzo 2018.

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