Catania
Il fallimento del Comune di Catania, Stancanelli: «Ecco le bugie di Bianco»
Allora senatore Stancanelli, l’ex sindaco Bianco sostiene di avere per il dissesto la coscienza a posto perché nel 1999, 20 anni fa, lasciò un Comune con un avanzo consistente e nel 2013, al suo ritorno, trovò invece una situazione disastrosa. Come dire che la colpa è sua, del centrodestra e del suo ex vicesindaco Bonaccorsi…
«Innanzitutto vorrei dire che in questi 5 anni non mi sono mai permesso di intervenire sulla Giunta Bianco. D’altronde io avevo perso le elezioni e in maniera serena avevo accettato il responso. Ora però il dissesto dichiarato mi amareggia ed è una cosa grave. Per questo mi sorprendo che in questi giorni imperversi in tutti i giornali Enzo Bianco il quale attribuisce la colpa di un disastro simile ad altri e in particolare a me. Lui sostiene che ha la coscienza a posto? E allora gli ricordo alcuni numeri e vorrei dare una risposta soprattutto ai catanesi, non tanto a lui come ex sindaco».
Senatore da dove provengono questi numeri?
«Dalla relazione del mandato che io stesso lasciai al mio successore nel 2013, per metterlo al corrente della situazione. Dati ufficiali e inequivocabili non numeri a caso. Allora: quando mi insediai nel 2008, dopo Scapagnini, trovai il Comune con un debito da un miliardo e 54 milioni. Cifra documentata nella relazione. Ora voglio fare osservare che in questo dato ci sono anche le spese non solo delle precedenti amministrazioni Scapagnini ma anche 549 milioni709.742 euro di mutui contratti sino al 2001».
Lei sostiene che anche le amministrazioni Bianco hanno stipulato mutui per spesa corrente?
«Esattamente, per un ammontare di circa 360 milioni, che ancora oggi la città paga. Quindi Bianco nel periodo 1993-1999 ha contratto mutui per pagare le spese correnti, per circa 92 milioni per disavanzi Amt e 260 milioni anche per la magnificenza di Catania, delle notti e dei cerei. Ora quando Bianco sostiene che nel 1999 ha lasciato 38 milioni di avanzo dimentica di dire che l’avanzo sarebbe stato di oltre 300 milioni se non avesse fatto i mutui».
Ok, ma ora l’ex sindaco sostiene che nel 2013 trovò una anticipazione di Tesoreria di 123 milioni… Una voragine
«Premetto che oggi siamo a 184 milioni. Quindi Bianco ha speso solo per anticipazioni 61 milioni in più in 5 anni. Ma andiamo oltre. Cosa ho lasciato io nel 2013? Ho ridotto il debito 2008 da un miliardo e 54 milioni a circa 750 milioni, dove ci sono anche i 123 milioni di anticipazioni».
Quindi lei sostiene che la differenza tra i 750 milioni e il miliardo e 580 milioni di oggi sia tutta opera dell’ex senatore Bianco?
«Chiariamo: prendendo in esame i numeri che avete stampato anche voi leggo che il debito sorte capitale oggi è di un miliardo 247milioni. Quindi stiamo parlando di 500 milioni di debiti in più rispetto a quelli che ho lasciato io e, se la matematica non è una opinione li ha fatti l’ex Giunta. Insomma 100 milioni l’anno per tutto il suo mandato. Ora davanti a questi numeri non so quale responsabilità io possa avere».
L’ex sindaco però sostiene che il suo Piano di rientro era falsato nei debiti fuori bilancio che poi hanno affossato la situazione. Ne erano previsti soltanto 8 milioni.
«E’ una falsità. Come è una falsità aver detto anche che si è ritrovato questo Piano. Non è vero perché la legge prevedeva che sino a sei mesi dal suo insediamento lui poteva cambiare il nostro piano. E invece sa cosa ha fatto? Basta leggere le carte del suo ufficio comunicazione nel 2013. Pochi mesi dopo ha diramato un comunicato in cui esprimeva soddisfazione per l’approvazione da parte della Corte dei conti del Piano suddetto. Allora Bianco espresse “profonda soddisfazione”. Ma allora di cosa parla?
Ok, ma per l’ammontare falsato dei debiti fuori bilancio?
«Altra falsità. Stasera in Consiglio il vicesindaco Bonaccorsi spiegherà che quel piano prevedeva 8 milioni di debiti fuori bilancio l’anno, per 10 anni, quindi 80 milioni complessivi, più 22 milioni l’anno per 10 anni (220 milioni) per eventuali altri imprevisti di ogni genere. Quindi Bianco o mente sapendo di mentire oppure devo pensare che non sa leggere né un Bilancio né un Piano di equilibrio».
Il senatore Bianco ha, però, detto ieri che non potrà essere in Consiglio perché impegnato con l’Anci…
«E’ stato sempre così. Quando l’ex sindaco deve rispondere alle contestazioni o è impegnato oppure va via. Ora vorrei dire all’ex sindaco Bianco una cosa. Ognuno ha amministrato, bene, male e si è assunto la responsabilità. Io, ad esempio, ho lavorato per salvare Catania e ho detto ai catanesi tanti no. E alla fine ho perso le elezioni. Quindi vorrei consigliare a Bianco di assumersi le proprie responsabilità e di leggersi la delibera della Corte dei conti n. 154 in cui sono puntualmente affermate le responsabilità della sua amministrazione per le tante illegittimità, per i tanti falsi che ci sono e per la richiesta di trasmettere gli atti relativi ad alcuni consuntivi alla Procura della Repubblica. Non sono giustizialista e mi auguro che la Procura non trovi reati da contestare, ma vorrei dirgli di non buttare la palla verso gli altri. Ma cosa crede di ingannare i catanesi?».
Lei lo ha sfidato in un dibattito pubblico. E’ ancora di questa idea?
«Ma certo. Sposo la disponibilità di CittàInsieme ad ospitare l’incontro».
Bianco, pero, sostiene anche che si poteva evitare il dissesto.
«Ho proposto in Senato l’emendamento approvato per portare al 30 novembre la possibilità di elaborare un nuovo Piano. Ma la Corte dei conti di Roma ha accertato che l’amministrazione Bianco aveva già usufruito della procedura. La legge prevedeva entro il 31 maggio 2017 di aderirvi, ma la Giunta Bianco preparò la delibera il 2 giugno. In ritardo. Ecco perché oggi Catania non può entrarci, per inefficienza proprio dell’ex sindaco».
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