LA PANDEMIA
Covid: anche in Sicilia i reparti tornano a riempirsi, a Catania “bussa” la quarta ondata
La situazione è precipitata nelle ultime 48 ore. Letti esauriti al Cannizzaro, posti che scarseggiano anche al San Marco e ricoveri in aumento al Garibaldi
Covid, di male in peggio. Proprio come aveva già detto il professore Bruno Cacopardo – primario di Malattie infettive all'ospedale Garibaldi Catania – solo alcuni giorni fa. La conferma di un cambiamento che potrebbe preludere a una recrudescenza della pandemia e aprire alla quarta ondata anche in Sicilia (dove i ricoveri sono in aumento un po' dappertutto) arriva dagli ospedali etnei: al Cannizzaro e al San Marco nelle ultime 48 ore la situazione è precipitata. In tutti i reparti Covid del Cannizzaro non hanno più posti letto, con l’aggravante che già due sere fa al pronto soccorso c’era un numero imprecisato di pazienti Covid da ricoverare e si stava provvedendo a trasferirli in altri ospedali. Al San Marco, dove peraltro avrebbero già avviato il dimezzamento dei letti in vista dell'apertura del nuovo pronto soccorso, i letti Covid sarebbero ormai contati.
«Nel volgere di pochi giorni – spiega il primario della Pneumologia Covid del Cannizzaro, Sandro Distefano, abbiamo registrato un aumento dei casi da ricoverare e abbiamo esaurito tutti i letti. Con i miei colleghi avevamo già mandato segnali di allarme. Temevamo che con l’arrivo dei primi freddi la situazione sarebbe cambiata. Non abbiamo sbagliato e temiamo che in futuro possa andare ancora peggio perché i non vaccinati sono tanti».
I vostri ricoverati sono non vaccinati?
«Nella stragrande maggioranza sì. Poi ci sono alcuni pazienti vaccinati con doppia dose che abbiamo in corsia. Ma si tratta di persone molto fragili e anziane in cui lo stato di salute era già precario e ora è stato aggravato dal Covid. Il vaccino non copre al 100×100 e la copertura degli anticorpi è inferiore nelle persone precarie. Anche per tutelare loro la gente dovrebbe capire che bisogna vaccinarsi e invece vediamo a Catania le persone che si comportano come se il Covid fosse sparito. Non ci sono mascherine al chiuso, ci sono assembramenti e così il virus circola diffusamente».
Al Cannizzaro sono 52 i ricoverati nelle strutture ordinarie mentre in rianimazione c’è stata una nuova entrata e i degenti sono saliti a 4. In prevalenza i degenti sono sessantenni non vaccinati.
Relativa calma sino a ieri mattina al Garibaldi dove il direzione parla di una fase di «galleggiamento». «Registriamo un cambiamento che potrebbe avere un significato importante. Non assistiamo più a un calo dei casi, ma a una staticità. Al momento abbiamo 21 malati quasi tutti al Garibadi centro perché a Nesima solo da poche ore abbiamo riaperto i reparti dopo l’alluvione. Zero ricoveri finora in rianimazione».
In serata però la situazione è radicalmente cambiata e nel volgere di poche ore alle Malattie infettive di Nesima i ricoveri sono saliti a 12.
Sul fronte delle vaccinazioni la nostra provincia nell’ultimo report avrebbe raggiunto all’incirca poco più del 73% di vaccinazioni con entrambe le dosi. L’Italia viaggia a una media dell’85%. Abbiamo parlato mille volte della situazione catanese, una provincia che è l’ultima sul fronte delle immunizzazioni. C’è chi parla di un fatto culturale o sociale, chi di difficoltà organizzative. In effetti non si comprende come mai a un anno dall’avvio delle vaccinazioni, la città etnea sia fanalino di coda e che cosa potrebbe non avere funzionato nella macchina organizzativa che continua a costare tanti quattrini per effettuare ormai qualche migliaio di prime dosi al giorno.
In Europa al momento sono i Paesi che hanno vaccinato meno (come quelli dell'area balcanica) a trovarsi in piena quarta ondata, ondata che ora sta "bussando" a Catania, proprio la provincia in cui sono stati somministrati meno sieri antiCovid.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA