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Maturità 2020 tra sanificante e mascherina «Tutto in un’ora, e la paura stavolta fa 40»

Di Pierangela Cannone |

Catania – A essere sempliciotti, il maxi esame di un giorno, anziché quattro, potrebbe pure sembrare un’opportunità, tanto da far venire invidia a quanti la Maturità l’hanno messa alle spalle. Ma chissà cosa ne pensano loro, i maturanti targati Covid che dalla Dad – che sta per Didattica a distanza – dal 17 giugno, a turno, si ritroveranno in aula, dritti verso un faccia a faccia con la commissione tra gel sanificante e mascherina. Beh, a pensarci bene il maxi esame di un giorno non suscita poi così tanta invidia. «Che ansia nel tornare in aula dopo tre mesi di Dad – esclama lo studente del liceo classico Spedalieri, Cristiano Bisicchia -. Come sto? Sono spaesato e molto confuso. Ci siamo così abituati a video conferenze e lezioni online, che sarà difficile sostenere l’impatto col maxi orale da 40 punti. Ci giocheremo tutto in meno di un’ora, motivo per cui avrei preferito fare l’esame da casa piuttosto che tornare in aula, in modo tale da evitare non soltanto un’ulteriore e possibile diffusione del Covid, ma anche l’ansia dell’esame, che può ridursi se ci si trova in un ambiente confortevole come la propria stanza. Di certo, dopo il maxi esame sarà tutto finito».

Di fatto, a spaventare è anche l’ignoto perché sarà impossibile contare sull’esperienza di chi li ha preceduti. «È innegabile: c’è ansia – afferma Antonio Vasquez del liceo scientifico Galileo Galilei -. Sarò il secondo a svolgere l’esame, che è completamente nuovo e, quindi, non potrò affidarmi neppure ai consigli dei miei compagni. Ma provo a vedere il bicchiere mezzo pieno: sostenere la Maturità già domani e in un’unica soluzione mi libererà subito da tutto lo stress. Mi ritengo, quindi, fortunato. La prova scritta di matematica e fisica mi faceva davvero paura… e invece potrò giocarmi l’esame in maniera discorsiva faccia a faccia, seppur con la mascherina, con i miei professori, ed è sicuramente un punto a nostro favore che qualsiasi ex o futuro maturando ci potrà invidiare. Non va dimenticato, però, in che condizioni abbiamo dovuto affrontare una delle parti più critiche della nostra esperienza scolastica e cioè la conclusione dell’anno in piena pandemia. Vorrei che non passasse l’idea che i maturandi 2020 siano stati “aiutati”, bensì abbiamo affrontato una situazione d’emergenza completamente nuova e se siamo riusciti a fare ciò è stato grazie al legame con i docenti, che ne esca rafforzato».

Niente paura, però, per la notte prima degli esami, che «è salva – prosegue Antonio – e come da tradizione la potremo passare di fronte all’istituto, intonando la canzone che ci ha donato Antonello Venditti». Allo stesso modo anche la compagna d’istituto Ludovica Dri, che stasera non mancherà all’appuntamento davanti scuola «per augurarci il meglio. Non pensavo avessimo la possibilità – dice – di fare gli esami di presenza. Sono emozionata perché sono convinta che questa sia una tappa fondamentale per la nostra crescita e, seppur in maniera diversa, la stiamo quasi raggiungendo. Quest’anno non proveremo l’ebbrezza della toto-traccia, ma “giocarsi” la maturità in un maxi orale fa più paura rispetto agli anni precedenti». Andrea Bais del liceo scientifico Principe Umberto è pure «molto emozionato perché a stretto giro sosterrò il mio colloquio d’esame. La pressione c’è ed è tanta, ma voglio mantenermi positivo e viverla bene perché desidero costruire un ricordo felice di questo momento. E quindi studio, cerco di approfondire gli argomenti dei percorsi multidisciplinari e le materie di indirizzo. Credo che non aver svolto di presenza gli ultimi mesi di scuola ci abbia penalizzato: senza il coinvolgimento emotivo dell’aula è più difficile assimilare gli argomenti, quindi è stato necessario uno studio sicuramente più impegnativo. La maturità di quest’anno forse può sembrare riduttiva agli occhi di chi non c’è dentro, ma non è così. Sono certo, però, che tutto andrà per il meglio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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