IL CASO
Regno Unito, nuova stretta sui viaggi: ora serve anche un tampone negativo per entrare nel Paese
I tour operator criticano la scelta di Downing Street in assenza di dati certi su Omicron
Un tampone negativo entro 48 ore dalla partenza per il Regno Unito. La nuova stretta sui viaggi di Downing Street per l’allarme Omicron a tre settimane dal Natale scatena la protesta di compagnie aeree e tour operator. Da martedì, indipendentemente dal Paese di provenienza e dallo status vaccinale, tutti gli over 12 dovranno mostrare il risultato del test anti-Covid prima dell’imbarco. E un altro test molecolare dovrà essere fatto nel Regno Unito entro 48 ore dall’arrivo restando in quarantena in attesa del risultato, come previsto finora anche per i vaccinati.
«Un duro colpo per il settore dei viaggi d’affari», l’ha definito Clive Wratten, ad della Business Travel Association, criticando il «poco preavviso» della decisione. «La sicurezza pubblica è una priorità, ma le imprese falliranno, i viaggiatori rimarranno bloccati e le vite (delle persone) saranno devastate dalla mancanza di piani coerenti da parte del governo», ha accusato il manager.
Una denuncia che si affianca a quella del sindacato delle compagnie aeree britanniche, Airlines Uk, che ha parlato di una misura «prematura» in assenza di dati certi su Omicron. Critici anche molti esperti, per cui la mossa sarebbe inutile perché invece tardiva per poter fare la «differenza» sulla diffusione del nuovo ceppo. Il ministro della Salute britannico, Sajid Javid, ha comunque assicurato che dovrebbe trattarsi di misure temporanee.
L’ultima stretta sui viaggi alla vigilia delle partenze per le vacanze natalizie ha scatenato proteste anche in Italia. "L'avanzare dei contagi con i limiti alle frontiere decisi da molti Paesi rovina le vacanze all’estero di 2,1 milioni di italiani che prima della pandemia avevano varcato i confini nazionali per le festività di Natale e Capodanno, dei quali circa 300mila diretti proprio nel Regno Unito», sottolinea un’analisi Coldiretti/Ixè. «L'annuncio di nuove restrizioni è in realtà atteso da molti Paesi, dagli Stati Uniti al Giappone e provoca una diffusa incertezza che – sottolinea Coldiretti – sta facendo posticipare prenotazioni e programmi di fine anno degli italiani, che stanno pensando di rimanere in patria magari organizzando una vacanza di prossimità».
Mentre aumentano le strette sui viaggi, un segnale di apertura arriva dall’Arabia Saudita, dove le autorità del Regno hanno deciso di accettare dal primo gennaio i turisti vaccinati con lo Sputnik per favorire il ritorno dei pellegrini da molti Paesi islamici.
La diffusione di Omicron in Europa continua a destare preoccupazione nonostante i numeri contenuti dei casi accertati. L'ultimo allarme arriva dalla Danimarca, dove i contagi registrati della nuova variante sono saliti a 183, pressoché gli stessi certificati finora dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in tutto il continente. Una diffusione «inquietante», l’hanno definita le autorità sanitarie di Copenaghen, accreditate però di uno dei sistemi di tracciamento e sequenziamento più efficienti. Fino a venerdì, i casi di Omicron confermati nel Paese erano 18, con altri 42 casi sospetti.
E mentre l’avanzata del virus non si ferma, riprendono anche le proteste dei no vax. Una nuova manifestazione nel centro di Bruxelles è degenerata questo pomeriggio in tafferugli con la polizia belga. Dopo le 35 mila persone scese in piazza due settimane fa, altri 8 mila dimostranti sono scesi in piazza dopo che il premier Alexander De Croo ha annunciato la chiusura anticipata di una settimana di asili e scuole primarie per le vacanze natalizie e l’obbligo di mascherine al di sopra dei sei anni, oltre al limite di 200 persone negli eventi al chiuso. I manifestanti hanno cercato di raggiungere le sedi istituzionali dell’Ue lanciando lattine e petardi contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e gas lacrimogeni e fermato alcuni manifestanti. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA