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Ritiro della pensione con il Green pass ma al supermercato l’accesso è libero

Le ulteriori precisazioni del Governo dopo il dpcm approvato ieri

Di Redazione |

Niente più ingresso libero all’ufficio postale per ritirare la pensione: dall’1 febbraio servirà il green pass. In compenso si potrà continuare ad andare al supermercato senza certificazione verde e comprare qualunque cosa, non solo beni di prima necessità. Sono le indicazioni contenute nel nuovo decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri che ha definito le «esigenze essenziali e primarie della persona da garantire anche senza il possesso» della certificazione verde. Spetterà ai titolari degli esercizi far osservare il rispetto delle prescrizioni «attraverso lo svolgimento di controlli anche a campione». Dal testo è sparita anche la norma "a misura di pensionato" che pure era apparsa in una bozza del testo firmato dal premier Mario Draghi. Fuori dal perimetro dell’accesso senza 'lasciapassarè anche i tabaccai che annunciano proteste: «non finisce qui». Mentre il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, mette in guardia da scelte «che possono apparire come un accanimento». Attacca Francesco Lollobrigida (FdI), che definisce l’elenco delle attività stilato dal Governo «l'ennesima follia più consona a un regime che non a una democrazia occidentale». Critiche anche da sinistra: «leggere che serve il green pass per ritirare la pensione – osserva il segretario nazionale di Si, Nicola Fratoianni – è assurdo, soprattutto dopo che hai introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50». Sulla stessa linea il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. «Mi auguro venga specificata meglio» questa norma, spiega, anche perché per l'anziano «riscuotere la pensione è quasi un rito». 

Il dpcm definisce come esigenze primarie che non necessitano di green pass «solamente quelle di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale». Sì dunque ad alimentari, supermercati e discount, "escluso in ogni caso il consumo sul posto». E’ una faq pubblicata sul sito della presidenza del Consiglio a sciogliere un dubbio emerso dalle anticipazioni del testo: chi va al supermercato può comprare ogni tipo di prodotto in vendita o deve limitarsi ai generi alimentari e di prima necessità? La prima tesi è quella giusta. L’accesso a questi esercizi commerciali, si sottolinea infatti, «consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal citato decreto del presidente del Consiglio dei Ministri». Sarebbe stata in effetti complicata la verifica sui clienti in base al contenuto del loro carrello. 

Salvaguardati dall’obbligo di pass anche i negozi di animali domestici e alimenti per animali in esercizi specializzati. I no vax irriducibili potranno poi continuare a rifornirsi da benzinai, nonchè acquistare «combustibile per uso domestico e per riscaldamento», dal legname al pellet per le stufe ed entrate in farmacie e parafarmacie, ottici, negozi di articoli igienico-sanitari e di ortopedia. Sempre garantito poi liberamente l’accesso alle strutture sanitarie, sociosanitarie e dai veterinari, «anche per gli accompagnatori». Il provvedimento considera inoltre le "esigenze di sicurezza». E quindi accesso libero agli uffici di polizia aperti al pubblico «allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti». Considerate poi le «esigenze di giustizia», accesso senza pass anche agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari, ma "esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunzie da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata». 

Tra le categorie che avevano spinto molto per essere salvaguardate dall’obbligo della certificazione c'è quella di tabaccai. Alla fine però il Governo si è attestato sulla linea dura e scatta la protesta. «Non è possibile controllare la certificazione vaccinale a tutti i nostri clienti. Non finisce qui, daremo battaglia», sono le parole del presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso. «Non è – sostiene – mancanza di volontà, è una questione del tutto pratica. I tabaccai sono spesso soli in tabaccheria e, di certo, non possono allontanarsi dal bancone per controllare il green pass sulla soglia della tabaccheria».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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