Cronaca
All In, anche nei mesi del lockdown avevano in cassaforte 100 mila euro
Palermo I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo con carattere d’urgenza, disposto dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di una società palermitana che gestiva due importanti centri scommesse nel centro di Milano.
Le attività si collocano nell’ambito della vasta operazione del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo che, lo scorso 8 giugno, è culminata nell’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo nei confronti di 10 persone a vario titolo indagate per la partecipazione e il concorso esterno nell’associazione di stampo mafioso Cosa nostra, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, questi ultimi reati aggravati dalla finalità di aver favorito le articolazioni mafiose cittadine.
Con il medesimo provvedimento, il Gip aveva disposto il sequestro preventivo di 8 imprese, con sede in Sicilia, Lombardia, Lazio e Campania, cinque delle quali titolari di concessioni governative cui fanno capo i diritti per la gestione di agenzie scommesse, ubicate principalmente a Palermo, a Napoli e in provincia di Salerno.
Nel mirino della Guardia di Finanza e della Direzione Distrettuale Antimafia è ora finita una ulteriore società che si occupava della gestione di due centri scommesse al centro del redditizio business avviato da Cosa nostra nel capoluogo lombardo e che, “sebbene intestata a un soggetto “prestanome”, grazie alle risultanze acquisite nel corso dell’attività esecutiva è stato dimostrato essere di fatto riconducibile agli indagati Vincenzo Fiore e Christian Tortora (entrambi colpiti dall’Ordinanza di Custodia Cautelare eseguita l’8 giugno ed attualmente ancora detenuti)”, dicono gli inquirenti.
Il volume di gioco registrato nei primi due mesi dell’anno dalle due agenzie, sino all’interruzione dell’attività imposta a causa dell’emergenza epidemiologica connessa alla diffusione del Covid-19, è stato di oltre 500 mila euro. Nonostante la sospensione delle attività di raccolta dal mese di marzo, durante le operazioni di sequestro dei due centri scommesse, gli investigatori palermitani, con la collaborazione dei finanzieri del Comando Provinciale di Milano, hanno rinvenuto all’interno di una cassaforte la somma di 100 mila euro in contanti, a testimonianza di come il sodalizio disponesse di ingenti capitali, da utilizzare anche nella prospettiva di una ulteriore, futura espansione commerciale.
«Il sequestro, emesso d’urgenza per sottrarre tempestivamente alla disponibilità degli indagati le agenzie scommesse, è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Palermo e conferma l’incessante impegno della Guardia di Finanza, sotto la direzione della locale Direzione Distrettuale Antimafia, per individuare i segnali di inquinamento dell’economia da parte delle consorterie criminali mafiose, contrastando ogni forma di possibile arricchimento connesso alla disponibilità e all’investimento di capitali di provenienza illecita e allo sfruttamento della contingenza emergenziale quale volano per l’infiltrazione della mafia nel tessuto produttivo nazionale», dicono le Fiamme gialle.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA