Gestione beni confiscati: il Csm a Palermo
Beni confiscati: Il Csm a Palermo verso i trasferimenti d’ufficio
Quattro i magistrati indagati dalla Procura di Caltanissetta
ROMA – Il Csm va in missione a Palermo per la vicenda dei magistrati coinvolti nell’inchiesta della procura di Caltanissetta sulla gestione dei beni sequestrati alla mafia. Saranno ascoltati i presidenti del tribunale e della Corte d’appello di Palermo. L’iniziativa servirà a valutare se ci sono i presupposti per avviare procedure di trasferimento d’ufficio e dunque se arrivare alla formulazione di incolpazioni a carico dei magistrati indagati. Una possibilità che il vice presidente del Csm Giovanni Legnini ritiene fondatata.
«Deciderà la Prima Commissione, ma ritengo ci siano ampie e fondate ragioni per avviare la procedura di trasferimento d’ufficio», ha detto Legnini. Un concetto ribadito, rispondendo con un «penso proprio di sì», alla domanda se si stia andando verso le incolpazioni per i magistrati coinvolti. Il nodo sarà sciolto però solo quando la Prima Commissione avrà in mano le carte che ha chiesto alla procura di Caltanisetta.
Domani la Commissione deciderà se andare venerdì prossimo tutta a Palermo o se in una composizione ridotta: nel primo caso le audizioni diventerebbero formali, nel secondo no. È già certo che ci sarà Legnini, che dell’iniziativa ha informato il Capo dello Stato. Certa anche la presenza della presidente della Commissione Paola Balducci, del relatore Pierantonio Zanettin e del consigliere Piergiorgio Morosini.
Con Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di prevenzione a Palermo, ci sono altri tre magistrati palermitani indagati dalla procura di Caltanissetta nell’inchiesta sulla gestione dei beni sequestrati alla mafia: si tratta di Tommaso Virga, ex membro togato del Csm e ora presidente di sezione; Lorenzo Chiaromonte, collega d’ufficio della Saguto, e il pm Dario Scaletta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA