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Blitz Pandora, quei voti per Caterina Chinnici “a sua insaputa”: i destini incrociati di due ex dem

L'europarlamentare non è indagata nell'inchiesta che vede coinvolto l'ex deputato regionale leghista Luca Sammartino: lui l'avrebbe sostenuta per la rielezione a Bruxelles

Di Mario Barresi |

Tutto, rigorosamente, a sua insaputa. La vittima collaterale – o la beneficiaria, dipende dai punti di vista – dei voti sporchi oggetto del blitz Pandora è Caterina Chinnici.Ben oltre ogni paradosso pirandelliano, siamo quasi a Kafka: l’eurodeputata figlia di Rocco Chinnici, magistrato-eroe ucciso dalla mafia, destinataria finale dei presunti patti corruttivi, in uno scenario dove i clan si fanno Caf elettorali. Lei, ovviamente, è estranea all’indagine. Ma è per farla rieleggere a Bruxelles che, secondo l’accusa, Luca Sammartino avrebbe favorito un esponente dell’opposizione di Tremestieri impedendo l’apertura di un’altra farmacia concorrente. All’epoca la candidata e il suo grande elettore erano entrambi nel Pd di Matteo Renzi. E l’allora deputato regionale dem dimostrava di crederci davvero. Bisogna «dare un messaggio in Sicilia» perché «c’è un degrado culturale infinito» e «l’occasione può essere il voto per le europee», con il «sostegno a Caterina Chinnici», diceva, intercettato, all’aspirante voltagabbana Mario Ronsisvalle.

L’elezione di Caterina Chinnici

Alla fine Chinnici viene eletta: 113.248 voti nella circoscrizione Isole, seconda dopo Pietro Bartolo. E decine di migliaia di quelle preferenze arrivano – ma non certo a sua insaputa – proprio grazie all’ impegno di Sammartino, schierato pancia a terra con l’icona antimafia e contro la competitor Michela Giuffrida, poi uscita sconfitta, che invece aveva sostenuto, e fatto eleggere, nel 2014 quando era la candidata di Lino Leanza, pigmalione di “Mr. Preferenze”. Con oltre 24mila voti, Chinnici fu la più votata nel Catanese. E 851 arrivarono da Tremestieri. Il che significa che la stima di Piero Cosentino, ritenuto l’anello di congiunzione fra il sindaco Santi Rando e il clan Santapaola, era esagerata. «Ti do risposta per Chinnici, la Chinnici salirà a bomba perché 750 contatti, ma tutti col cuore aperto», rassicurava il 22 maggio 2019 lo stesso Sammartino. Che gli rispondeva: «Sarebbe un successo per la nostra causa».

La delusione di Rando e Cosentino

Il successo ci fu davvero. Ma prima si registrò la delusione di Rando e Cosentino per i mancati ringraziamenti del big sponsor dell’eurodeputata rieletta. E poi è lo stesso “facilitatore” ad affrontare la questione con Sammartino nella sua segreteria politica. «Luca!! Luca!! Io ho bisogno di un riferimento, un riferimento, cioè, un onorevole, deve essere un riferimento, io non chiamo… non chiamo, quando io chiamo, è una cosa, sai che? veramente…», gli dice «rinfacciandogli il suo impegno – ricostruisce il gip per la campagna elettorale in favore di Chinnici Caterina, sebbene un altro politico, Lombardo Raffaele, gli avesse chiesto sostegno per un altro candidato». Con annessa minaccia politica: «Invece una cosa, vedi che io ora alle tre ho appuntamento con Raffaele Lombardo (…omissis…)», gli dice.«Ha una storia, ha un significato, ha, è la Sicilia che non abbassa la testa, che ormai siamo diventati terra di… per i leghisti che ci devono venire a raccontare a noi siciliani come funziona il mondo», arringava il renziano per convincere Ronsisvalle a votare la figlia del giudice ucciso dalla mafia. Corsi e ricorsi storici, destini incrociati nell’Isola dei cambiacasacche. Sammartino lascia il Pd, segue Renzi in Italia Viva e poi finisce con l’altro Matteo (Salvini). Chinnici resta nei dem, che la schierano come candidata governatrice nel 2022. Lei all’inizio prova a estendere il campo largo proprio a Lombardo, di cui fu assessora, ma Pd e M5S bocciano la trattativa sul nascere. Poi chiede, e stavolta ottiene, un “repulisti” degli impresentabili dem dalle liste, ma alla viene lo stesso sconfitta da Renato Schifani che nominerà proprio il golden boy salviniano come vice.

L’uscita di Chinnici dal Pd

Ma poi anche l’eurodeputata, con l’avvento di Elly Schlein, lascia il Pd. E approda in Forza Italia, accolta a braccia aperte da Antonio Tajani. Che l’asseconda nel dire all’alleanza con Totò Cuffaro (riabilitato dopo aver scontato il carcere per favoreggiamento a Cosa Nostra), pur auspicata da Schifani. Ma riecco Lombardo. Il leader Mpa stringe un patto elettorale con Tajani per le Europee. Sarà lui, assolto dopo 12 anni di calvario giudiziario dall’accusa di concorso esterno alla mafia, a sostenere la corsa di Chinnici. Non proprio a sua insaputa.m.barresi@lasicilia.itCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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