Caltanissetta, Sergio Lari rinuncia a ricorso per procuratore Palermo
Caltanissetta, Sergio Lari rinuncia a ricorso per procuratore Palermo
Lari è stato nominato capo della Procura generale di Caltanissetta. Ed proprio il nuovo ruolo, fa sapere lui stesso, che ha spinto il magistrato a rinunciare alla corsa alla direzione dei pm del capoluogo
PALERMO – Rinuncia al ricorso contro la nomina a procuratore di Palermo di Francesco Lo Voi il neo pg di Caltanissetta, Sergio Lari. A dare la notizia è lo stesso Lari la cui candidatura a capo della Procura del capoluogo siciliano era stata bocciata il 17 dicembre scorso dal Csm. Palazzo dei Marescialli aveva preferito a lui e all’altro candidato, l’attuale procuratore di Messina Guido Lo Forte, l’ex rappresentante italiano ad Eurojust. Sia Lari che Lo Forte hanno impugnato la nomina del concorrente davanti al Tar che, nei mesi scorsi, ha accolto i ricorsi. Entrambi avevano annunciato l’intenzione di resistere, davanti al Consiglio di Stato, all’appello presentato da Lo Voi contro la decisione del tribunale amministrativo del Lazio. L’udienza in cui il Consiglio di Stato dovrà stabilire se confermare o meno la decisione del Tar è stata fissata per il 17 novembre. Nell’attesa della definizione del contenzioso sulla guida della Procura di Palermo, Lari è stato nominato capo della Procura generale di Caltanissetta. Ed proprio il nuovo ruolo, fa sapere lui stesso, che ha spinto il magistrato a rinunciare alla corsa alla direzione dei pm del capoluogo. «La dibattuta deliberazione del 17 dicembre 2014 con cui il C. S. M. ha nominato il Procuratore della Repubblica di Palermo, in esito ad un concorso al quale avevo partecipato, mi aveva indotto a proporre ricorso al T. A. R. del Lazio a tutela della mia biografia professionale e delle esperienze maturate, che mi sembravano conformi ai requisiti posti dalla normativa dello stesso C. S. M. – scrive Lari – In effetti, le mie ragioni sono state ampiamente riconosciute dallo stesso T. A. R. con una sentenza che ha annullato la deliberazione del C. S. M., sottolineando l’idoneità della mia candidatura». «Mi è apparso coerente con la posizione fino ad allora assunta resistere all’appello delle controparti. – aggiunge – Sennonchè, nelle more della definizione del giudizio d’appello, il C. S. M., con voto ed apprezzamento unanime del mio profilo professionale, mi ha nominato Procuratore Generale di Caltanissetta». «I compiti del nuovo ufficio, nel quale mi sono insediato il 15 settembre, si sono immediatamente rivelati straordinariamente impegnativi, soprattutto perché riguardano, già nel brevissimo periodo, in grado d’appello i processi per le stragi di matrice mafiosa di Capaci e Via D’Amelio, da me ben conosciuti avendo svolto le correlative indagini durante i sette anni e mezzo in cui sono stato Procuratore della Repubblica di Caltanissetta. – spiega – Si tratta di attività cui intendo dedicare ogni mia energia e che rappresenta per me una forma di vincolo morale cui non intendo sottrarmi anche in omaggio alle vittime di quei delitti». «Alla luce di queste circostanze reputo che sia oggi preminente l’interesse pubblico a che io prosegua, – conclude – in una prospettiva non transitoria, nell’espletamento dell’incarico di Procuratore Generale di Caltanissetta».