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Castello Svevo di Augusta rischia di crollare

Castello Svevo di Augusta rischia di crollare Indagati (anche) Crocetta e Lombardo

Il governatore: "Io estraneo". Inchiesta dopo esposto di Italia Nostra

Di Redazione |

Segni di cedimento nelle mura perimetrali, erba infesta nelle pareti, pericoli di crolli nelle torri di Federico. Il castello Svevo di Augusta (Siracusa) rischia di sgretolarsi. Così, su richiesta della Procura, il Gip di Siracusa ha disposto il sequestro dell’intera struttura, notificando avvisi di garanzia ad alcuni dirigenti della Regione siciliana, all’ex governatore Raffaele Lombardo e all’attuale presidente Rosario Crocetta, che però si dice estraneo alla vicenda. Per tutti l’accusa è di omissione di atti d’ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Marco Di Mauro ed è scaturita da una denuncia dell’associazione Italia Nostra a maggio di due anni fa che aveva segnalato al ministero dei Beni culturali gravi danneggiamenti strutturali al Castello che, secondo la tesi dell’accusa, sarebbero “dovuti esclusivamente alla mancata manutenzione e all’abbandono del monumento da parte della Regione siciliana”. Gli specialisti della Sovrintendenza avrebbero più volte evidenziato, in maniera qualificata, che le lesioni esterne dell’immobile “sono dovute all’omissione dei lavori necessari che costituiscono la causa del deterioramento”. La denuncia, rileva la Procura di Siracusa, è “stata riscontrata” dagli accertamenti dei Carabinieri, delegati alle indagini. Per i magistrati “la funzione di vigilanza e tutela di un bene immobile di notevole importanza monumentale non afferisce al profilo di discrezionalità del proprietario, ma piuttosto a ben specifici obblighi giuridici di agire, che si traggono agevolmente dalla disciplina penale, da quella civile e, infine, da quella amministrativa che affida compiti e poteri alla pubblica amministrazione in virtù del fondamentale principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio storico e artistico del paesaggio della Nazione”. La Procura sottolinea inoltre come “i mancati interventi, relativi al pericolo di crollo della struttura” hanno creato “un grave rischio per l’incolumità pubblica”. Per questo, spiega il procuratore Francesco Paolo Giordano, “si è reso necessario il provvedimento di sequestro, anche per la sicurezza personale dei turisti, visto che potrebbe crollare da un momento all’altro”. “Sono assolutamente estraneo a tutta questa vicenda, se il procuratore di Siracusa mi avesse chiamato gli avrei consegnato le carte che dimostrano come il mio gabinetto il 7 luglio del 2014 abbia trasmesso all’assessorato regionale ai Beni culturali la pratica subito dopo avere ricevuto la segnalazione dal ministero dei Beni culturali”, si difende il governatore Crocetta. “Chiederemo alla Procura di ascoltare il presidente della Regione, che chiarirà la propria estraneità ai fatti contestati”, aggiunge l’avvocato Vincenzo Lo Re, legale del governatore. Secondo il difensore “è evidente a tutti che il presidente Crocetta non aveva e non ha alcuna ragione di omettere dolosamente provvedimenti amministrativi finalizzati ad impedire il crollo del Castello di Augusta”. E precisa che “in Sicilia la competenza esclusiva sul recupero dei beni culturali è attribuita per legge all’assessorato regionale”.

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