IL BLITZ
Catania, operazione “Terzo capitolo”: in manette un gruppo di trafficanti di droga legati alla cosca mafiosa Arena
Circa 200 agenti della polizia impegnati in un blitz che ha smantellato una ricca piazza di spaccio: 30 indagati
Una ricca piazza di spaccio che fruttava migliaia di euro al giorno è al centro di un’operazione antidroga della Polizia di Catania. Sono circa 200 gli agenti impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di circa 30 indagati: si tratta di un gruppo di trafficanti legati alla cosca mafiosa Arena.
La sorveglianza della “piazza di spaccio” era assicurata da un sistema di vedette che comunicavano tra loro soltanto via radio. Le indagini si sono avvalse anche di intercettazioni video, comprese quelle registrate con una telecamera nascosta piazzata davanti l’ingresso di un palazzo che era la base operativa per l’approvvigionamento e la vendita di cocaina, crack, marijuana e skunk.
I reati
Il provvedimento restrittivo, emesso dal gip su richiesta della Dda della Procura etnea, ipotizza a vario titolo e con differenti profili di responsabilità i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi da fuoco e spaccio di droga.
Del sodalizio mafioso indagato, sempre secondo l’attuale piattaforma investigativa, farebbero parte Massimiliano Arena, Marco Turchetti, Rosario Turchetti, Angelo Patanè e Carmelo Alessio Guerra.
I soggetti responsabili della “piazza di spaccio” sarebbero da individuare in Rosario Turchetti e Marco Turchetti, i quali avrebbero agito quali uomini di fiducia di Arena, attualmente detenuto.
Presso tale zona cittadina, che costituisce attualmente una delle principali enclave di spaccio del Capoluogo, venivano smerciati giornalmente ingenti quantitativi di cocaina, crack, marijuana e skunk tramite un articolato sistema di pusher, vedette, custodi della sostanza stupefacente e responsabili di piazza.
Nel corso dell’azione investigativa è stato documentato come la droga sarebbe stata confezionata all’interno dell’abitazione di Elisabetta Toscano per poi essere ceduta, per lo più, all’interno dell’androne di un palazzo ubicato nel predetto quartiere. La cassa dell’associazione, invece, sarebbe stata tenuta da Liliana Carbonaro, madre di Marco Turchetti.
L’indagine ha poi permesso di ricostruire il sistema di rifornimento di cocaina e marijuana della “piazza di spaccio” che avrebbe avuto il principale canale di approvvigionamento in una delle articolazioni del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente dedito alla gestione del traffico e spaccio di droghe, che sarebbe attualmente capeggiata da Domenico Querulo inteso “Domenico da zà Lina.
Durante l’attività sono stati operati svariati arresti. Tra i più rilevanti si possono citare quello del citato capo-piazza Rosario Turchetti, sorpreso la sera del l’11.12.2021 mentre occultava una busta contenente le scorte di droga e quello di Concetto Damiano Guerra, fermato il 28.06.2022 mentre aveva con sé un borsone contenente, anche in questo caso, sostanza stupefacente che sarebbe stata destinata a soddisfare le esigenze dell’associazione delinquenziale.
Sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di droga di diverse tipologie (complessivamente, 470 gr. di cocaina, 130 gr. di crack e 3 kg. di marijuana).
Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.I.P., dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.
Per le vaste ed articolate attività dinamiche sul territorio finalizzate al rintraccio e cattura dei destinatari delle misure cautelari emesse, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione dell’omologo organo investigativo di Messina ed è stata inoltre coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato nel Capoluogo etneo numerosi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine.
Non è mancata la partecipazione di ulteriore personale della locale Questura e delle sue articolazioni periferiche nonché di unità specializzate come Polizia Scientifica, Reparto Mobile, e anche di un elicottero del Reparto Volo. A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all’odierna operazione antimafia, già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata con l’ausilio di personale della Polizia Penitenziaria dei vari Istituti che li ospitano.
Nel complesso – per l’Operazione di Polizia Giudiziaria odierna, convenzionalmente denominata “Terzo Capitolo” – sono stati impiegati circa 200 operatori della Polizia di Stato.
Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato condivise dal G.I.P. in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA