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Catania, spacciava a casa mentre era ai domiciliari a San Cristoforo

Di Redazione |

CATANIA – Era agli arresti domiciliari ma aveva trasformato la sua casa, quella che sarebbe dovuta essere anche la sua prigione, in un centro di spaccio dove c’era un continuo via vai di clienti al quale la polizia di Catania ha messo fine. E così Filippo Scaglione, 46 anni, pregiudicato dal regime di detenzione domiciliare è passato al regime carcerario con una nuova accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

Ieri mattina gli agenti della sezione antidroga della squadra mobile avevano predisposto, nel quartiere San Cristiforo un servizio di controllo in via Adele proprio per monitorare i movimenti di Scaglione, personaggio già noto per la sua attività di spaccio nel popoloso rione catanese. E i poliziotti hanno notato che Scaglione riceveva continue visite pur essendo ai domiciliari. Così hanno fatto irruzione nella sua abitazione e hanno sorpreso il pregiudicato mentre cercava di disfarsi di una busta contenente sostanza stupefacente, lanciandola dal balcone. Ma la busta pè stata recuperata e al suo interno c’era un chilo di marijuana  in parte già confezionata in 249 “stecchette” di circa 1 gr ciascuna, un bilancino elettronico di precisione, la somma in contanti 510 euro in banconote di vario taglio, oltre a materiale di confezionamento della sostanza stupefacente. Tutto il materiale è stato sequestrato.

Scaglione era già stato arrestato dalla Squadra Mobile nel gennaio 2015 in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Catania per associazione di tipo mafioso (clan Cursoti Milanesi), associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché per il tentato omicidio dell’esponente del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi  Orazio Pardo, 63 anni, commesso in concorso ad altri membri di vertice dei Cursoti Milanesi, tra cui Francesco Di Stefano soprannominato “pasta ca sassa” e Carmelo di Di Stefano di cui Scaglione è cugino. 

In questi anni aveva anche ottenuto gli arresti domiciliari, ma ora l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza in attesa del giudizio di convalida.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA