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Ciclo dei rifiuti in Sicilia, Fise Assoambiente: «Termovalorizzatori necessari»

Di Redazione |

ROMA – Termovalorizzatori sì, termovalorizzatori no. E’ un dibattito aperto da anni in Sicilia. Poprrio ieri i tecnici del ministero dell’Ambiente hanno detto che il piano rifiuti della Regione dovrebbe prevederne almeno due. Ma il governatore Musumeci ha detto diverse volte di non essere convinto da questa soluzione per risolvere l’emergenza rifiuti in Sicilia, dove ancora oltre il 70 per cento della spazzatura prodotta finisce in discarica. E anche lo stesso ministro Costa ha detto che le sue direttive non  sono state seguite. Ma secondo Chicco Testa, presidente Fise Assoambiente (Associazione delle imprese di igiene urbana, gestione, recupero e riciclo di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica), «la posizione esternata ieri dal ministro dell’Ambiente in contrasto con i propri tecnici evidenzia un approccio pregiudiziale, che peraltro non trova riscontri nelle realtà europee più evolute che oggi fanno pieno affidamento su questa tecnologia».

«Il rafforzamento del fragile sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia – spiega Chicco Testa – non può che passare dal significativo aumento delle percentuali di riciclo su tutto il territorio e dalla valorizzazione energetica dei quantitativi residuali, limitando il conferimento in discarica».

«Chi pensa di raggiungere questi obiettivi – conclude Testa – senza la creazione di almeno due termovalorizzatori nella Regione non riconosce la realtà dei fatti e accetta che prosegua il “turismo dei rifiuti” verso altre destinazioni fuori Regione, con negative ricadute ambientali ed economiche per i cittadini. E’ fondamentale tornare a prevedere e poi realizzare concretamente tutti gli impianti necessari per chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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