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Gela, la Finanza sequestra documenti in municipio: nel mirino la Tari dal 2014 al 2018

Indagine della Corte dei Conti sulla predisposizione del piano economico finanziario per i rifiuti: si ipotizza danno erariale da milioni euro

Di Redazione |

I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito dei controlli negli uffici del Comune di Gela su delega della Procura regionale della Corte dei Conti. Nel corso dell’attività è stata acquisita documentazione che sarà utilizzata per verificare la legittimità dell’iter burocratico amministrativo, seguito dal comune di Gela, per la predisposizione del piano economico finanziario relativo alla determinazione della Tari per gli anni dal 2014 al 2018, con particolare riguardo alla gestione integrata della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani affidata dal 2014 alla società Tek.r.a. di Salerno. L’ipotesi è che si possa essere generato un danno erariale da milioni di euro.

Attenzione e qualche fibrillazione  tra chi è stato o è ancora consigliere comunale. Quel Pef che il consiglio comunale non ha mai voluto approvare è stato uno dei motivi per i quali è stata presentata e votata, il 7 settembre 2018, la mozione di sfiducia al sindaco Domenico Messinese. Ha riempito fiumi d’inchiostro per anni, fino alla primavera del 2018, lo scontro politico in aula consiliare tra chi non voleva assolutamente approvare i Pef presentati dal sindaco Messinese e l’assessore Siciliano e chi voleva invece farlo perché i debiti se ci sono non si possono cancellare e prima o poi vanno pagati. 

Per quattro anni il Pef non fu approvato. L’ultimo round, quello più duro, tra marzo ed aprile del 2018 che si concluse con un nulla di fatto, dopo sedute molto dure caratterizzate dagli attacchi feroci a chi voleva che il Pef si approvasse.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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