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La famiglia finlandese che lascia Siracusa, il sindaco Italia: «Ma a quali scuole si è rivolta la signora?»

Fa ancora discutere la decisione di Elin Mattsson che dopo due mesi ha deciso di lasciare la Sicilia

Di Redazione |

«Questa lettera è utile a fare una riflessione ampia sul sistema scolastico italiano, ma non partendo da un pregiudizio sui nostri professori e sui nostri istituti. I docenti italiani fanno miracoli con uno stipendio che non esito a definire vergognoso. Poi è chiaro che sistema scolastico del nostro Paese è diverso da quello finlandese, che, secondo le classifiche europee, nel 2021 era il migliore al mondo».

A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, dopo la vicenda della famiglia finlandese, innamorata della Sicilia, che aveva deciso di trasferirsi a Siracusa, salvo poi abbandonare la città – e l’Isola – per andare in Spagna. La causa? Il sistema scolastico carente. 

«Nella mia esperienza di vice sindaco prima e poi di sindaco – dice adesso Italia – ho incontrato una straordinaria classe di professori, persone appassionate e motivate». A sorprendere il primo cittadino anche il riferimento ad asili nido senza giochi. «Forse la signora si è rivolta a strutture private, perché quelli pubblici, sette in tutto, durante la mia sindacatura sono stati tutti ristrutturati e riqualificati e sono uno dei fiori all’occhiello della città».  Di più. Un «motivo di orgoglio».

«Stiamo spendendo circa 10 milioni di euro tra fondi regionali e Pnrr sull'edilizia scolastica e stiamo potenziando l’offerta di asili nido e scuole materne. Entro il 2026 Siracusa avrà 400 nuovi posti di asili nido e 500 in scuole dell’infanzia. Due asili nido e due scuole materne sono già a gara perché avevamo il progetto esecutivo».

Della lettera di Elin Mattsson, pittrice finlandese di 42 anni, il sindaco Italia è venuto a conoscenza dopo la pubblicazione sul sito 'SiracusaNews'. «Come Amministrazione non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione. Non so a quale istituto la signora si riferisca e non posso entrare nel merito della vicenda perché non ho gli elementi per farlo. Credo che, però, l’esperienza negativa con un professore non autorizzi a coinvolgere l’intera scuola siracusana». Restano, comunque, le criticità del sistema scolastico italiano. «E' totalmente da rivedere la spesa del nostro Paese sulla scuola, lo Stato deve investire molto di più sul questo settore, in cui si fa la prima esperienza della cosa pubblica, delle regole e della socialità». 

Quindi ok alla revisione degli stipendi, ma anche un "impegno forte" sul tempo prolungato perché «i prof spesso si sostituiscono interamente alla famiglie. Il tempo pieno amplifica la capacità della scuola di lasciare emergere talenti e sviluppare attitudini, sottraendo i ragazzi a videogiochi e cellulari». «Mi rendo conto che l'impatto di un trasferimento in Italia e in Sicilia da un Paese come la Finlandia è forte, posso solo augurare a questa famiglia di trovare un posto in cui si possano sentire a casa», conclude. 

IL SINDACATO GILDA.  «La scuola Italiana ha 8 milioni di alunni. Qui si parla di uno o due finlandesi di cui non sappiamo nulla. La percentuale di persone che offendono scuola ed insegnanti ce l’abbiamo già in Italia. Non serve importare dall’estero». Ha detto all’Adnkronos il coordinatore nazionale della Gilda Di Meglio.

IL SINDACATO UIL SCUOLA. «Non abbiamo bisogno né di esempi , né di morale». E’ secco il giudizio del segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile alla vicenda della famiglia finlandese, innamorata della Sicilia, che aveva deciso di trasferirsi a Siracusa, salvo poi abbandonare la città – e l’Isola a- per andare in Spagna a del sistema scolastico carente. «Non giudico quanto dichiarato dalla famiglia finlandese – afferma D’Aprile all’Adnkronos – ma resto basito da alcune polemiche scoppiate sui social che giudicano negativo il sistema scolastico italiano. La scuola statale italiana costituisce il 93% dell’intero sistema di istruzione del nostro Paese e in essa sono impegnati un milione di lavoratori che svolgono quotidianamente un duro e serio lavoro. Non abbiamo bisogno né di esempi , né di morale – ribadisce – I programmi e il Personale della scuola italiana rappresentano il fiore all’occhiello dell’Italia e nell’intera Europa. La scuola, come da noi pensata, laica e libera, dovrebbe essere lasciata fuori da sterili polemiche e da inutili strumentalizzazioni da parte di genitori – leggendo i social si tratta di questo – e da chi non la conosce arrogandosi il diritto di denigrarla.Chi parla male della scuola italiana non fa altro che parlare male del proprio paese». «Diversamente – evidenzia – non scandalizziamoci nel momento in cui gli alunni beffeggiano o addirittura usano violenze contro i propri insegnanti. E’ ora invece di 'sostenere” la scuola italiana, perché è dalla qualità della scuola, dall’istruzione che passa lo sviluppo del nostro Paese. Difendiamo la scuola statale e nazionale e più rispetto per chi vi lavora con tanto amore e passione», conclude. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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