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«Matteo Messina Denaro sembra irraggiungibile, ma speriamo di arrestarlo: e presto»

Di Redazione |

ROMA – «Matteo Messina Denaro è ancora irraggiungibile ma continuiamo a ricercarlo» con molti sforzi e «l’auspicio è di arrivare alla cattura in tempi rapidi». Lo ha detto in commissione parlamentare Antimafia il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi. «Continuiamo a colpire la sua cerchia: dal 2016 sono state chiuse 20 operazioni sulla sua rete criminale con molti arresti e sequestri per oltre 100 milioni di euro», ha aggiunto. 

Matteo Messina Denaro è latitante da oltre 26 anni, figura al primo posto nella lista dei mafiosi ricercati, viene braccato dalle forze dell’ordine, ma “lui”, il superboss Matteo Messina Denaro, continuerebbe tranquillamente a muoversi nel suo territorio anche secondo le ultime inchieste che ruotano attorno alla rete di favoreggiatori della primula rossa di Cosa Nostra.

Per alcuni non avrebbe più alcun ruolo all’interno di Cosa Nostra, ma è certamente l’ultimo grande latitante della mafia siciliana. Appartiene a una generazione più giovane rispetto a boss come Totò Riina e Bernardo Provenzano e conosce beve i meccanismi decisionali dell’organizzazione. Ma ha almeno due limiti. Uno è la ridotta capacità operativa in conseguenza della forte pressione dello Stato: ogni giorno vengono scoperti suoi fiancheggiatori, collegamenti con l’economia reale, canali di dialogo con il mondo della politica e degli enti locali. L’altro limite che impedirebbe a Messina Denaro di diventare il nuovo “capo dei capi” della mafia viene dal suo radicamento nella provincia di Trapani mentre una regola tradizionale di Cosa nostra, mai derogata, prevede che il capo dei capi sia un palermitano.

E poi a Messina Denaro viene a mancare l’investitura del suo predecessore. Lo stesso Riina, intercettato nel cortile del carcere di Opera, lo mise fuori gioco: «Questo si sente di comandare, si sente di fare luce dovunque, fa pali (eolici, ndr) per prendere soldi, ma non si interessa di…». E ancora: «Messina Denaro non combatte lo Stato. Era uno dritto, ma non ha fatto niente. Io penso che se ne sia andato all’estero».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA