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Catania: dopo 18 anni di minacce e violenze alla moglie, il marito-stalker finisce ai domiciliari col braccialetto elettronico

I militari hanno notificato la misura cautelare all'uomo, accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata ed atti persecutori

Di Redazione |

Ha minacciato, picchiato e violentato quella che era sua moglie ma che lui aveva letteralmente schiavizzato. Dopo 18 anni di inferno, la donna però è stata "liberata". La  Procura Distrettuale della Repubblica di CAtania, nell’ambito delle indagini a carico del marito 49enne della vittima – indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata ed atti persecutori nei confronti della moglie e delle figlie – ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del dispositivo elettronico, emessa dal GIP del Tribunale etneo ed eseguita dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Verga.

Secondo l'indagine, coordinata dal pool di magistrati specializzati in materia di reati di violenza di genere,  sin dall’inizio della convivenza nel 2004, l'uomo si sarebbe reso responsabile di reiterati episodi di violenza verbale e psicologica, degenerati spesso in aggressioni fisiche. La relazione coniugale si sarebbe ridotta per la donna ad un controllo asfissiante da parte del marito su ogni aspetto della sua vita privata, alla quale sarebbe stato impedito di intrattenere qualsiasi rapporto di amicizia, fino a farla sentire “seppellita in casa”, e determinandola a lasciarlo quando l’atteggiamento aggressivo si sarebbe “esteso” anche nei confronti delle figlie minori.

Tra i due coniugi sarebbe intervenuta anche una breve riconciliazione tra il 2018 e il 2019, incoraggiata da promesse di cambiamento da parte del marito, rivelatasi del tutto vana a causa del riproporsi dell’indole violenta del 49enne, aggravata dal fatto che quest'ultimo costringeva la moglie a consumare rapporti sessuali, cui la donna non si è opposto solo per tutelare la serenità delle figlie minori, tenute all’oscuro di tutto.

Frequenti sarebbero stati anche gli insulti alla moglie, alla presenza delle figlie con parole del tipo “strega", "cagna", "zingara”, seguite da episodi di violenza fisica consumati tra le mura domestiche e mai denunciati dalla donna. Tra le aggressioni patite, in una circostanza la vittima sarebbe stata svegliata improvvisamente di notte dal marito, che stringendole le mani al collo avrebbe poi minacciato di ucciderla.

Durante la successiva e definitiva separazione tra i due, l’uomo avrebbe accusato la donna di essere la causa della distruzione della loro famiglia ed avrebbe minacciato le figlie che tramite sue conoscenze, allo scopo di sottrarle alla madre, le avrebbe fatte finire in una casa famiglia. Nello stesso periodo, in preda a scatti d’ira, l’uomo avrebbe tempestato l’ex moglie e le figlie di messaggi vocali con gravissime minacce: le avvisava di "stare  attente", alle figlie diceva che avrebbero avuto conseguenze negative per via della madre e a quest’ultima che fatto una brutta fine.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA